Comuni: in 20 promuovono la “secessione” dalle loro Regioni

Pubblicato il 23 Novembre 2010 - 19:38 OLTRE 6 MESI FA

”La De Agostini ci deve ringraziare perchè dovrà fare nuovi libri di testo”. Scherzano ma nemmeno troppo quelli di Ass.Comi.Conf, l’associazione dei Comuni confinanti che promettono di cambiare la geografia di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trento e Bolzano, Veneto e Friuli se lo Stato proseguirà ”nella sua politica di disattenzione nei confronti dei Comuni che confinano con le regioni a statuto speciale e contro i tagli dei fondi speciali”.

Marco Scalvini, ex sindaco di Bagolino, presidente della Ass.Comi.Conf spiega che sono già dieci i Comuni che da giovedì avvieranno l’iter per i referendum ”di secessione”, o meglio per entrare a far parte delle Regioni a statuto speciale confinanti e altrettanti lo faranno tra un mese. Non si sa quanti ancora faranno la stessa scelta tra i 454 Comuni rappresentati dall’Associazione. ”I paesi di confine perdono popolazione, ricchezza, intelligenze che vanno a lavorare e ad abitare nei comuni a poche centinaia di metri di distanza – spiega Scalvini -, dove si pagano meno tasse, dove si hanno incentivi per realizzare fabbriche, abitazioni: noi siamo i peones e loro l’America?”.

”Da un governo che rappresenta l’80% dei nostri sindaci – continua – non abbiamo avuto nulla, solo tagli e non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire”. L’ex sindaco del paese del Bresciano, famoso per lo storico carnevale e il formaggio bagoss promette battaglia se i Comuni confinanti non saranno ascoltati: ”Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna”.