Confindustria contro il pizzo, Marcegaglia: “Chi non denuncia è fuori”

Si tratta, ha spiegato la Marcegaglia, di “una decisione che rafforza il nostro impegno in prima linea contro la criminalità”.

Basta con esitazioni e giustificazioni: la Confindustria metterà fuori dall’organizzazione gli imprenditori che non denunciano i ricatti di mafia. Emma Marcegaglia annuncia che la delibera che obbliga gli imprenditori a sporgere denuncia contro il pizzo: pena la sospensione o espulsione dall’associazione.

“Oggi abbiamo fatto una delibera in cui tutte le associazioni territoriali del Mezzogiorno hanno preso una decisione molto importante: l’obbligo di denuncia degli imprenditori che vengono vessati dalla mafia e l’obbligo di sospensione o espulsione, dalla Confindustria”, di aziende che non denunciano.

Si tratta, ha aggiunto Marcegaglia, di “una decisione che rafforza il nostro impegno in prima linea contro la criminalità”. Anche sulle decisioni prese dal Consiglio dei Ministri “non possiamo che apprezzare la volontà di fare una battaglia forte da questo punto di vista”.

Sulla battaglia al lavoro nero e alla illegalità è intervenuto, al termine della giunta che si è riunita oggi in Confindustria, anche il direttore generale dell’organizzazione, Giampaolo Galli: “Tutto ciò che va nella direzione di contrastare il lavoro nero, il sommerso e l’evasione fiscale trova in Confindustria un attore che condivide l’azione del governo”. Anche Galli ha sottolineato l’importanza di risolvere “un problema di convivenza civile perché le imprese in nero fanno concorrenza sleale a quelle in regola. Queste imprese – ha aggiunto Galli – distorcono in maniera inaccettabile i meccanismi di mercato”.

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