Coronavirus svuota carceri? Ai domiciliari chi deve scontare ancora meno di 18 mesi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2020 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus svuota carceri? Ai domiciliari chi deve scontare ancora meno di 18 mesi

Coronavirus, domiciliari per i detenuti con meno di 18 mesi di condanna da scontare (Ansa)

ROMA – Quasi quattromila detenuti con meno di 18 mesi di pena potranno uscire dal carcere per scontare ai domiciliari il residuo della condanna. Con una differenza rilevante tra chi ha non più di 6 mesi da scontare e chi invece ha da 6 mesi e 1 giorno a 18 mesi. Per questi ultimi la modalità di controllo prevista è quella del braccialetto elettronico. E’ una delle misure contenute dal decreto Cura Italia.

Lega: “Indulto mascherato”

Insorgono le opposizioni, Lega in testa: “è un indulto mascherato che premia i rivoltosi“. Contrari anche i sindacati di polizia, che parlano di “rabbia e voglia di dimissioni” tra gli agenti penitenziari. Mentre alcuni magistrati segnalano il problema tecnico di dove mandare i detenuti senza casa.

Braccialetto elettronico per chi deve scontare più di sei mesi

Non c’è ancora il testo ufficiale del provvedimento messo a punto dal Governo, ma l’ultima bozza circolata stabilisce all’articolo 119 (“Deroga alle disposizioni in materia detentiva”) che la pena è eseguita “presso l’abitazione del condannato” se non è superiore a 18 mesi. Se la pena è superiore a 6 mesi sarà applicato il braccialetto elettronico.

Sono esclusi dal beneficio – in vigore fino al prossimo 30 giugno – “delinquenti abituali, professionali o per tendenza”, quelli coinvolti nelle rivolte dei giorni scorsi, i condannati per stalking e reati gravi. L’articolo 120 estende inoltre fino al 30 giugno le licenze a chi si trova in regime di semilibertà.

La misura ricalca il decreto svuota carceri del 2010

Dopo le rivolte dei giorni scorsi che hanno provocato ben 13 morti, una settantina di evasi- tornati tutti in carcere ad eccezione di 3 ancora in fuga- ed ingenti danni alle strutture, il provvedimento punta ad alleggerire il sovraffollamento degli istituti. E in effetti la soluzione individuata ricalca le linee guida del decreto “svuota carceri” del 2010. Di sicuro scatena forti polemiche.

Attacca il leader della Lega, Matteo Salvini, che promette: “Su amnistie mascherate o svuota carceri mascherate mai ci sarà il consenso della Lega”. Il senatore Maurizio Gasparri (Fi), parla di “scelta molto grave, soprattutto dopo le rivolte in atto”.

I poliziotti: “Legittimate le rivolte”

Da parte loro, i poliziotti sono sul piede di guerra. I detenuti, accusa Federico Pilagatti del Sappe, “iniziano a monetizzare il premio per aver distrutto tante carceri”, ma tra i colleghi c’è “rabbia” ed in tanti “starebbero valutando di presentare in massa richiesta di dimissioni”. Per il Sap, che dà la notizia di 15 agenti carcerari positivi al Coronavirus, il Cura Italia “legittima le rivolte”.

Pd: “Sovraffollamento carceri oltre i limiti”

La maggioranza difende invece la misura. Walter Verini, responsabile giustizia del Pd, ricorda che “il sovraffollamento carcerario è oltre i limiti della sicurezza come si è visto nei drammatici giorni delle rivolte. Per questo va affrontato con la necessaria determinazione dal Ministro. Esponenti politici che si oppongono anche a queste prime misure, che soffiano sul fuoco, che incutono e fomentano paure, si assumono davvero pesantissime responsabilità”.

Francesca Businarolo (M5S) definisce “penosi” gli attacchi al ministro Bonafede e sottolinea che “non sono previsti sconti di pena”. Il Partito radicale va oltre e chiede “indulto e amnistia”. (fonte Ansa)