Covid, fine incubo 31 luglio? Data limite Governo over 65 tutti vaccinati. E arriva Johnson & Johnson

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2021 - 16:03| Aggiornato il 25 Febbraio 2021 OLTRE 6 MESI FA
Covid fine 31 luglio

Covid fine 31 luglio: il piano del Governo, over 65 tutti vaccinati (Ansa)

Covid, fine incubo il 31 luglio? La data si riferisce al limite temporale che il Governo si è posto per raggiungere l’obiettivo primario di vaccinare tutta la popolazione anziana. Vale a dire tutti i 14 milioni di over 65. 

Dal punto di vista della politica sanitaria, una volta immunizzata questa fascia d’età, si potrebbero riprendere le normali attività produttive. Senza più ricorso all’Arlecchino delle restrizioni su base locale, ai lockdown, alle restrizioni.

Covid, fine incubo il 31 luglio?

Perché a quel punto sarebbe fuori pericolo la fascia di popolazione che al momento rappresenta il 90% dei decessi. E la larga maggioranza dei ricoveri.

Vaccinati gli over 65 saremmo alla svolta decisiva. Su Il Foglio di oggi (“La normalità tornerà il 31 luglio”), Luciano Capone cita i dati del Ministero della Salute sull’approvvigionamento delle dosi (tabella 12 del rapporto.

Anche escludendo AstraZeneca (non somministrabile oltre i 65 anni e da poco autorizzato anche sopra 56 anni) la disponibilità di dosi porta alla data segnata dal Governo. A tenersi larghi, addirittura un mese prima.

Data l’attuale disponibilità, over 65 vaccinati entro giugno

“Entro il secondo trimestre 2021 avremo una disponibilità di 38,5 milioni di dosi Pfizer e Moderna, sufficienti a vaccinare 19 milioni di persone. CA cui dovrebbero aggiungersi, se autorizzato, 7,3 milioni di dosi di Johnson & Johnson che, essendo monodose, porterebbe la copertura oltre 26 milioni di persone. 

Considerando che in Italia la popolazione over 65 è di quasi 14 milioni di individui, una macchina organizzativa efficiente dovrebbe essere in grado di vaccinare, anche con una seconda dose, tutti gli ultra 65enni entro il 30 giugno. O comunque molto prima del 31 luglio”.

AstraZeneca, i passi falsi dell’Agenzia del Farmaco (Aifa)

Incognite? Si spera che il Cts dell’Aifa, l’agenzia del farmaco, non replichi esitazioni e ritardi come successo per AstroZeneca, prima di certificare le credenziali del vaccino che hanno permesso la circolare del Ministero della Salute sulla sua validità anche nella fascia d’età 56-65 anni.

Una gestione poco oculata che da una parte ha di fatto “squalificato” AstraZeneca a vaccino di serie B agli occhi degli over 56. Dall’altra – insiste Capone – “delegittima il suo ruolo  di agenzia indipendente, perché dà la sensazione di prendere o cambiare decisione dietro impulsi politici”.