Di giorno impiegato, di notte drag queen. Licenziato

Pubblicato il 11 Gennaio 2010 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA

Si esibisce vestito da donna nei locali come drag queen e l’azienda dove lavora come impiegato lo licenzia. Si tratta di discriminazione sessuale, dice l’avvocato Sigmar Frattarelli a cui l’ex impiegato, 27anni di Teramo,  si è rivolto per impugnare il licenziamento e ricorrere per ottenere il reintegro.

Il legale è, inoltre, pronto a chiedere anche un risarcimento danni per un «licenziamento ricondotto proprio all’orientamento sessuale del lavoratore come se questo e la semplice esibizione canora in discoteca con vestiti femminili fossero qualcosa di disdicevole a livello etico, morale e professionale».

Il protagonista lavora con un contratto a tempo indeterminato in un punto vendita di una catena commerciale di prodotti per la casa a Tortoreto. La sera spesso canta e balla vestito da donna nei locali. Dal 9 novembre al 10 dicembre di quest’anno usufruisce di un periodo di malattia per le conseguenze di un lieve incidente stradale. Al rientro dalla malattia, il 14 dicembre, viene convocato dal responsabile dell’azienda che gli consegna un provvedimento disciplinare nel quale gli viene contestato di essersi esibito come drag queen in uno spettacolo di canto e danza in un locale di Pescara.

«In questa occasione- racconta l’avvocato – il responsabile aziendale gli dice che avevano visto il video della esibizione su Youtube e si erano fatti un sacco di risate». Ma non finisce qui, dopo le risate le minacce: «Gli dicono che lo avrebbero ridicolizzato di fronte a tutti, denunciandolo penalmente e anche all’Inail perchè era andato in discoteca pur essendo in malattia. Il lavoratore, terrorizzato ed intimorito, viene indotto a firmare una lettera di dimissioni».

Il giovane torna a casa, ma è molto provato da quello che è successo. Va al pronto soccorso dell’ospedale dove gli viene diagnosticato un forte stato di ansia con dieci giorni di malattia. «Il giorno dopo – continua Frattarelli – comunica all’azienda l’annullamento delle sue dimissioni poiché rese in uno stato di grave turbamento psichico e annuncia che al termine dei dieci giorni di malattia tornerà a lavorare. Quando rientra, però, gli viene detto di tornarsene a casa». Qualche giorno dopo, infatti, per il giovane arriva la lettera di licenziamento.

«La motivazione del licenziamento è veramente incredibile – commenta ancora Frattarelli – e a sfondo palesemente discriminatorio. Gli viene contestato anche di aver leso l’immagine dell’azienda». Per il legale i motivi del benservito sono altri: «Il licenziamento va ricondotto proprio all’orientamento sessuale del lavoratore a alla contestazione della esibizione come drag queen».