Diritto d’autore, copia privata: più cari smartphone e cd. Franceschini: Non è tassa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Giugno 2014 - 09:05 OLTRE 6 MESI FA

Tassa su smartphone, tablet, cd, dvd... rincari diritto d'autore, fino a 4 euroROMA – Dieci centesimi in più per un cd, venti per un dvd. Per gli smartphone e i tablet invece l’aumento è di 4 euro. Sono gli aumenti previsti del decreto che aggiorna per il prossimo triennio il compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi (canzoni, video, film…), come previsto dalla legge sul diritto d’autore. Lo annuncia il ministro della Cultura Dario Franceschini che però non vuol sentir parlare di “tassa sugli smartphone”, anche se trovare altri termini per definire tali aumenti resta difficile.

Franceschini spiega:

Parlare di tassa sui telefonini è capzioso e strumentale: il decreto non introduce alcuna nuova tassa, ma si limita a rimodulare ed aggiornare le tariffe che i produttori di dispositivi tecnologici dovranno corrispondere (a titolo di indennizzo forfettario sui nuovi prodotti) agli autori e agli artisti per la concessione della riproduzione ad uso personale di opere musicali e audiovisive scaricate dal web. Un meccanismo esistente dal 2009 che doveva essere aggiornato per legge”.

In particolare l’adeguamento delle quote deciso nel decreto firmato dal ministro porta a 4 euro la quota per uno smartphone o per un tablet da 16 Gb (in Francia e Germania le quote per questi dispositivi sono molto più alte, dagli 8 ai 32 euro). Le tariffe erano ferme dal 2009, il decreto è triennale e avrebbe dovuto essere rinnovato a dicembre 2012.

Il Fatto Quotidiano spiega nel dettagli gli aumenti:

Le quote per la cosiddetta “copia privata” che secondo una legge del 2003, derivata da una direttiva Ue, devono essere applicate a spese dei fabbricanti e degli importatori alle memorie di massa (una volta soprattutto dvd e chiavette usb, oggi smartphone, tablet e computer), salgono quindi anche in Italia passando – per il prossimo triennio – dagli 0,90 euro (smartphone) o 1,90 euro (tablet) del 2009 a tariffe modulari che vanno da un minimo di 3 euro per dispositivi fino ad 8Gb di potenza ad un massimo di 4,80 euro oltre i 32 Gb; 5,20 per i computer, secondo un sistema che si richiama al modello francese. Il ministero sottolinea la distanza con le tariffe di altri paesi europei come Francia e Germania, dove per uno smartphone da 16Gb si pagano rispettivamente 8euro (Francia) e 36 euro (Germania) e per un tablet, sempre da 16 Gb, 8,40 euro (Francia) e 15,18 euro (Germania).

Ma dopo il decreto firmato da Franceschini tante sono state le reazioni, in massima parte positive, degli operatori della cultura, dei politici e delle associazioni di categoria interessate dal provvedimento. Commento positivo è arrivato ovviamente dalla Siae che si è espressa sia con il direttore generale Gaetano Blandini sia per voce del presidente Gino Paoli. Anche l’Associazione Nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali (Anica) ha espresso la sua soddisfazione. Con un decreto congiunto le associazioni che rappresentano gli autori italiani di cinema, tv, radio e documentari (100Autori, Anart, Anac, Art Registi di fiction e Doc.It) hanno ringraziato il ministro. Sulla stessa linea Marco Follini, Associazione produttori televisivi, e il Centro nazionale drammaturgia italiana contemporanea. Anche gli artisti sono stati in prima fila per sostenere il decreto.

Il comunicato firmato da Caterina Caselli, Paolo Conte, Dori Ghezzi, Francesco Guccini, Raphael Gualazzi, Claudia Mori ed Ennio Morricone ha ricevuto tantissime adesioni tra cui quelle di: Al Bano, Toto Cutugno, Cristina Comencini, Simone Cristicchi, Gigi D’Alessio, Tullio Depiscopo, Roby Facchinetti, Gianluca Grignani, Fiorella Mannoia, Amedeo Minghi, Mogol, Gianni Morandi, Laura Pausini, Pupo. Paolo Virzì ha detto che “l’Italia si avvicina all’Europa” e Giuseppe Tornatore ha commentato “bravo Franceschini”.

Francesco Boccia(Pd) ha detto: “Il provvedimento va a favore dell’arte contro gli interessi delle multinazionali”. Di altra opinione Confindustria Digitale che per bocca del presidente Elio Catania ha valutato il provvedimento ingiustificato e non in linea con i tempi. Daniele Capezzone, di Forza Italia, ha poi definito l’atto del governo “un aumento di tasse ingiustificabile” per poi attaccare la Siae.