Esplosione Milano, Giuseppe Pellicanò fermato per strage

Esplosione Milano, Giuseppe Pellicanò fermato per strage
Esplosione Milano, Giuseppe Pellicanò fermato per strage

MILANO – Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario di 51 anni indagato per l‘esplosione della palazzina di via Brioschi a Milano del 12 giugno scorso, è stato arrestato con l’accusa di strage. L’uomo, che si trovava ricoverato all’ospedale Niguarda per le ustioni riportate, è stato prelevato nel pomeriggio di venerdì dalla polizia è portato al carcere di San Vittore.

Nell’esplosione del 12 giugno persero la vita la ex compagna di Pellicanò, Micaela Masella, ed una coppia di giovani fidanzati, mentre le due figlie di Pellicanò e Masella sono rimaste ferite.

Secondo quanto ha scritto il pubblico ministero nel provvedimento di richiesta del fermo nei confronti di Pellicanò, il pubblicitario “provava rabbia per la separazione”. Il pm all’ospedale Niguarda ha interrogato Pellicanò, che si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il pubblicitario stava per essere dimesso dal Niguarda, dove è ricoverato insieme alle sue due figlie di 7 e 11 anni, ed era già in previsione il suo interrogatorio. Invece gli accertamenti hanno portato al provvedimento cautelare. L’ipotesi è che l’uomo, che che si stava separando dall’ex compagna, Micaela Masella, abbia manomesso il tubo dell’impianto della cucina originando la fuga di gas che ha causato la deflagrazione del 12 giugno scorso “compiendo atti tali da mettere in pericolo la pubblica incolumità”.

Secondo quanto emerso finora l’uomo ha staccato un dado che permette la congiunzione del tubo flessibile che alimenta la cucina a gas all’impianto centralizzato, a monte dell’impianto stesso, vicino al rubinetto erogatore.

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