Eternit: Casale accetta 18 mln dallo svizzero. “Svenduti i nostri morti”

Pubblicato il 16 Dicembre 2011 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il Comune di Casale Monferrato ha accettato i 18 milioni offerti dal miliardario svizzero padrone della fabbrica della morte per Eternit. 1800 morti, 10 mila euro per ogni vittima è il macabro calcolo che divide la comunità monferrina: con quei soldi Stephan Schmidheiny, che nel frattempo si gode il sole della Costarica, si è comprato la disponibilità del Comune a ritirarsi dal processo dove finora si era costituito parte civile. “Hai svenduto i nostri morti” è l’accusa dei parenti delle vittime a Giorgi Demezzi, sindaco Pdl di Casale Monferrato.

Una scelta difficilissima la sua, prendere o lasciare. E, dopo un comprensibile travaglio interiore, ha preso. La città è divisa. Molti concittadini non gliela perdoneranno mai, la falce dell’Eternit è ancora attiva, negli ultimi due anni sono morte altre 80 persone colpite da mesotelioma. Secondo loro ha accettato la mancia del miliardario, soldi sporchi di sangue per lavarsi la coscienza a prezzi di saldo e magari sperare in una corte più clemente, quando a febbraio dovrà emettere la sentenza.. “Se non accettiamo questi soldi rischiamo di doverli aspettare chissà quanto” si giustifica il sindaco.

Che ha optato per una soluzione pragmatica, i soldi subito, la giustizia quando verrà, se verrà. “Non accettiamo pacchi natalizi da Mr. Schmidheiny” recitano gli slogan di chi non è disposto a farsi comprare. La sera di venerdì 16 dicembre il Consiglio comunale deve ratificare la decisione. La maggioranza del sindaco è blindata, i soldi verranno sicuramente accettati. Tuttavia la comunità non demorde, farà sentire la sua voce, la votazione verrà seguita dai maxi-schermi. In questi anni un migliaio di famiglie è stata risarcita con 50 mila euro a nucleo, il risultato dei risarcimenti imposti dopo la condanna dei responsabili dell’impianto. Per i due responsabili, lo “svizzero” e il belga Jean Louis Marie Ghislain, il procuratore Guariniello ha chiesto 20 anni.