Ex manager vive in auto a Roma a due passi da piazza Navona: “Ho perso lavoro e famiglia, alla Caritas non vado, mi vergogno”

Un ex manager ha raccontato la sua storia a Repubblica: "Avevo tutto ora l'ho perso. Ho perso anche mia moglie, il lavoro e la mia famiglia. Vivo in macchina. Se avete bisogno di fare la spesa io ve la faccio e ve la porto a casa per uno o due euro (quello che potete). Sono anche un amante dei cani e se vi può far piacere porto il vostro amico a quattro zampe a fare i bisogni. E un bel giretto".

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2022 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA
piazza navona ansa

Piazza Navona. A pochi passi dalla storica piazza romana c’è un ex manager che vive e dorme in macchina (Ansa)

Vive in auto dopo avere tutto, ossia il proprio lavoro e il sostegno della sua famiglia. La storia la racconta Repubblica oggi, lunedì30 ottobre. L’uomo, circa 50 anni, è un ex manager di una azienda fornitrice di acqua e benzina. Dopo essere, a suo dire, rimasto coinvolto in una vicenda giudiziaria, è stato licenziato ed è entrato nella drammatica spirale della depressione.

Vive in auto a Roma ed ha perso lavoro e famiglia: la storia raccontata su Repubblica

Sul vetro dell’auto che è diventata la sua casa, a pochi metri da piazza Navona, ha esposto un cartello: “Vivo in macchina. Se avete bisogno di fare la spesa io ve la faccio e ve la porto a casa per uno o due euro (quello che potete). Sono anche un amante dei cani e se vi può far piacere porto il vostro amico a quattro zampe a fare i bisogni. E un bel giretto”.

L’uomo ha due lauree ed ha due figli

L’uomo, due lauree, racconta la sua vicenda personale. “Ero un manager di un’azienda – afferma -. Avevo una famiglia e con mia moglie abbiamo due bambini. Poi il terremoto. Sono finito tra gli accusati di un giro di tangenti di cui non ho mai saputo nulla. Ho provato a difendermi ma non c’è stato verso. Sono stato licenziato. Anche mia moglie non ci poteva credere. Poi sono scivolato in una spirale depressiva e ho perso anche mia moglie. Ora vivo qui, questa macchina è tutto quello che ho”.

E ancora: “Ora sto così. Faccio lavoretti, campo con poco. In auto mi devo spostare sennò i vigili mi fanno la multa. Alla Caritas non vado perché, vabbè non vado perché mi vergogno. Sento tanta gente in difficoltà. Con me parlano perché faccio tenerezza. Ma questa crisi è molto più grave di quanto pensiate”.

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