Figlio di Salvini su moto d’acqua Polizia: procedimento disciplinare contro agente

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 12 Settembre 2019 - 14:19 OLTRE 6 MESI FA
Figlio di Matteo Salvini su moto d'acqua della Polizia: procedimento disciplinare contro agente

Figlio di Salvini su moto d’acqua Polizia (foto Ansa)

ROMA – Ricordate la vicenda del figlio di Matteo Salvini sulla moto d’acqua della Polizia? Da un mesetto sarebbe stato avviato un procedimento disciplinare nei confronti dell’agente che ha fatto salire il ragazzo sulla moto d’acqua. La vicenda suscitò molte polemiche anche perché il giornalista di Repubblica che stava riprendendo la scena col telefono era stato bloccato da persone che si erano qualificate come agenti.

L’agente in questione (quello che guidava la moto d’acqua), spiega adesso Repubblica, è stato convocato dal questore di Livorno che gli ha comunicato l’avviamento della procedura. Al momento non sarebbe stata fatta ancora nessuna proposta di sanzione, avverso la quale entro 10 giorni l’agente in questione può fare ricorso.

Il figlio di Salvini e il giornalista di Repubblica.

La notizia era stata lanciata il 30 luglio da Repubblica, che pubblicò anche un video. La vicenda è così riportata dal quotidiano: sulla spiaggia è presente anche il giornalista Valerio Lo Muzio che prova a riprendere la scena. Ad un certo punto però, due persone (che si qualificano come poliziotti) gli chiedono di non inquadrare la moto d’acqua della polizia, perché si tratta di un mezzo che non può essere oggetto di riprese video. “È un mezzo della polizia, non ci mettere in difficoltà”, dicono i due. Alle richieste di chiarimenti del giornalista, omettono che sul mezzo delle forze dell’ordine ci sia il figlio del vicepremier (e dalle immagini sembra che sia lui, visto che poco prima era stato immortalato col padre). Questa è la versione fornita dal giornalista e ora si cercherà di capire se tutto corrisponde al vero.

Il giornalista avrebbe poi chiesto chiarimenti ai due uomini, che per tutta la mattina avrebbero cercato di oscurare le riprese mettendosi davanti alla telecamera. La versione dei due uomini però non coincide in toto con quella fornita dal giornalista. Uno dei due nega di aver detto di essere un agente: “Non abbiamo mai detto di essere poliziotti, se vieni con me ti faccio spiegare chi sono”. Infine si vede l’agente alla guida della moto d’acqua ricevere una chiamata da terra che lo invita a tornare a riva in un punto molto distante dal giornalista. (Fonte La Repubblica).