Firenze, blitz della Finanza tra gli orafi di Ponte Vecchio

Pubblicato il 31 Marzo 2012 - 13:21 OLTRE 6 MESI FA

FIRENZE – Blitz della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle Entrate sul Ponte Vecchio a Firenze per controlli fiscali alle botteghe orafe.

Cortina, Roma, Courmayeur, ieri. Ponte Vecchio e le sue botteghe orafe famose nel mondo, oggi. I controlli del fisco nei luoghi ‘vip’ dello shopping italiano sono sbarcati a Firenze: per tutto il giorno personale dell’Agenzia delle Entrate ha ‘setacciato’ scontrini e ricevute per la cosiddetta ‘Operazione Ponte d’Oro’. Non ci sono state proteste, e neanche sorpresa. In fondo, gli orafi fiorentini se lo aspettavano.    Flemmatica la reazione dell’associazione Ponte Vecchio, dove ci sono 43 negozi orafi eredi di una tradizione plurisecolare e un pellettiere: la presidente dell’associazione Laura Piccini ha detto che ”e’ giusto fare i controlli e che chi evade paghi le tasse, siano essi

commercianti, industriali, professionisti. Ma siccome tutti dobbiamo tirare la cinghia, allora e’ giusto che si controllino i politici e i loro sprechi, anche perche’ il cattivo andamento del Paese e’ dovuto alla loro gestione e agli sperperi”.

Gli ispettori hanno applicato il metodo ‘Cortina’, rimanendo per l’intera giornata accanto ai titolari di 20 botteghe orafe delle 43 sul Ponte Vecchio. Tra tutti, solo due negozi orafi erano chiusi. A ogni bottega sono stati assegnati due ispettori che, proprio come a Cortina e negli altri controlli ‘vetrina’ fatti in Italia di recente, hanno piantonato i registratori di cassa annotando tutte le vendite eseguite, fino all’orario di chiusura serale. I dati sull’incasso verranno confrontati con quelli ottenuti in giorni precedenti, con flusso turistico analogo.

La presenza degli ispettori e’ stata discreta per non ostacolare le attivita’ commerciali, ma ferma: in modo defilato hanno ‘marcato’ senza mollare un momento le operazioni di vendita, intervenendo volta per volta al termine di ogni acquisto. In pochi si sono accorti del maxi-controllo. E il flusso massiccio di turisti ha proseguito ignaro il suo transito affascinato verso musei e monumenti cittadini.

”Bene i controlli ‘spot’ e simbolici, li approviamo”, ha commentato il sindaco di Firenze Matteo Renzi, ma occorre anche che l’Agenzia delle Entrate faccia ”un lavoro strutturale” e ”dia risposte alle 30 segnalazioni presentate nell’ultimo mese dal Comune”. ”L’Agenzia delle Entrate – ha sottolineato Renzi – ha scelto di fare degli interventi insieme alla Guardia di finanza di alto valore simbolico: come e’ naturale farli a Cortina o da altre parti, e’ naturale farli su Ponte Vecchio. Non ci trovo niente di drammatico”. Non drammatizzano neanche gli orafi di Confcommercio che indicano nella lotta all’evasione fiscale ”una delle priorita’ per il Paese”.

Ma ”la spettacolarizzazione di questa attivita’ potra’ giovare all’immagine del governo ma sicuramente crea gravi disagi e un serio danno alla credibilita’ di tanti commercianti onesti”, dice la presidente Sara Manetti esortando le autorita’ ad avere ”altrettanto vigore” nei confronti dei venditori di falsi.

Mentre gli ispettori dell’Agenzia delle Entrate si sono concentrati sugli orafi di Ponte Vecchio, la Guardia di Finanza ha agito nel resto del centro storico e in provincia svolgendo una maxi-verifica in contemporanea su negozi ‘compro oro’ e  altre gioiellerie. Sei i negozi ‘compro oro’ trovati irregolari sui sette controllati. I due blitz si sono conclusi in serata, quando gli esercenti hanno abbassato le saracinesche e chiuso gli sportelli. Nei prossimi giorni elaborazione dei dati raccolti e risultati completi.