FIRENZE – Ha lavorato per quasi 30 anni al Teatro comunale di Firenze: tra i suoi compiti c'era la manutenzione della caldaia. Nel novembre 2011, dopo un improvviso malore i medici, gli diagnosticarono problemi polmonari e poco dopo una grave forma di asbestosi, malattia respiratoria legata all'aspirazione di fibre di amianto. Quelle fibre che lui, un settantenne fiorentino che ora ha presentato una denuncia, dice di aver respirato fino alla fine degli anni '90, quando l'amianto che ricopriva la centrale termica e le caldaie del Teatro venne rimosso.
La denuncia e' stata presentata dal settantenne, al quale i medici hanno dato una diagnosi che non lascia spazio a speranze, anche alla luce della recente sentenza di Torino. Al giudice l'uomo spiega che durante il suo periodo lavorativo (e' in pensione dal 1998), nessuno lo aveva mai avvertito della pericolosita' del materiale con cui veniva quotidianamente a contatto, ne' gli erano mai state fornite strumentazioni per limitarne i danni. Solo nell'ultimo anno del suo lavoro gli fu data una mascherina usa e getta, e un camice.
Il settantenne, assistito dagli avvocati Mattia Alfano e Simone Ferradini, dice di essere a conoscenza che altri suoi ex colleghi stanno combattendo con la sua stessa malattia e ricorda che gia' negli anni scorsi un altro ex collega era morto per una patologia analoga. In effetti nel 2001 Bruno Betti, allora 61 anni, anche lui ex dipendente del Teatro, denuncio' di essere stato colpito da adenocarcinoma a causa dell'amianto respirato in Teatro. Il procedimento venne archiviato e l'uomo e' morto alcuni anni fa.
''La denuncia va sulla scia della recente sentenza Eternit – spiega l'avvocato Alfano – ed e' la strada attraverso la quale il nostro cliente spera di non combattere una battaglia solitaria e che altri, che lui sa essere gia' malati, lo seguano''.
Da alcuni anni la Fondazione Maggio ha comunque provveduto a rimuovere completamente l'amianto da tutti i locali del Teatro.