Forlì. Raggiri ad immigrati: indagati 4 imprenditori

Pubblicato il 7 Marzo 2012 - 17:01 OLTRE 6 MESI FA

FORLI' – Richieste di rinvio a giudizio per 22 indagati, 17 stranieri e 5 italiani: e' l'epilogo di una indagine dei carabinieri di Forli', che ha scoperto una vasta organizzazione che, secondo le ipotesi di reato, raggirava extracomunitari intenzionati a trovarsi un lavoro in Italia e le leggi in materia d'immigrazione.

Fra gli indagati quattro imprenditori italiani (attivi in agricoltura e costruzioni) di Forli', Santa Sofia e Cesena, la collaboratrice di uno studio di pratiche per i permessi di soggiorno, una donna romena residente a Cesenatico, nove magrebini incaricati dei contatti e altri sette stranieri che gestivano i trasporti.

Le indagini, partite nell'estate 2008 a seguito della denuncia presentata da un cittadina marocchina, hanno permesso di identificare 19 vittime, ma secondo gli investigatori ce ne sarebbero almeno un centinaio, in gran parte magrebini.

Gli extracomunitari, contattati nel paese d'origine da personaggi che promettevano un lavoro stabile ben remunerato, vitto e alloggio, pagavano all'organizzazione una media di 7.000 euro per essere portati in Italia e ottenere il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, grazie alla domanda presentata dal datore di lavoro.

Ma dopo pochi giorni, o venivano licenziati, spesso senza vedere un euro, oppure scoprivano che la ditta che li aveva ''assunti'' era inesistente. A questo punto i malcapitati erano costretti a versare altri soldi, 3 o 4.000 euro, per ottenere un altro contratto che giustificasse la loro presenza in Italia.

Ma tra i due contratti, visto che passavano parecchi mesi, gli extracomunitari, a quel punto clandestini, usufruendo di una ''agenzia di viaggi'' dell'organizzazione, dovevano fare ritorno al paese d'origine per poter ottenere un altro visto d'ingresso.