Genova, arrestato siriano: indagati tre imam

di redazione Blitz
Pubblicato il 3 Agosto 2016 - 14:41 OLTRE 6 MESI FA

 

Genova, arrestato siriano: indagati tre imam

Genova, arrestato siriano: indagati tre imam

GENOVA – Un giovane siriano di 23 anni, Mahmoud Jrad, residente a Varese con la famiglia, è stato arrestato a Genova con l’accusa di aver reclutato jihadisti da mandare a combattere contro Bashar al Assad nelle fila di Jabat al Nusra, gruppo terroristico salafita legato ad Al Qaeda e protagonista del rapimento delle due cooperanti italiane Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, liberate a gennaio del 2015. L’uomo è accusato di associazione e arruolamento con finalità di terrorismo. Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati indagati tre imam di moschee genovesi frequentate dal giovane.

Il reato ipotizzato dalla Procura Distrettuale Antiterrorismo di Genova nei confronti del siriano è di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo anche internazionale: nel corso delle indagini è infatti emersa l’intenzione del giovane di recarsi in Siria per unirsi alle fila di Jabat al Nusra, ragione per la quale stava pianificando un imminente viaggio, circostanza che ha portato l’Autorità giudiziaria ad emettere, a fronte del “pericolo di fuga”, la misura pre-cautelare del fermo.

Non sono, invece, emerse evidenze in ordine a possibili progettualità violente da attuare sul territorio nazionale. Sono stati perquisiti anche altri cinque stranieri residenti a Genova, in stretti rapporti di amicizia con il siriano

Oltre all’arrestato e ai tre religiosi sono stati iscritti nel registro degli indagati anche il fratello del giovane e altre due persone che frequentano le moschee.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane siriano sarebbe arrivato in Italia nel 2012 e sarebbe venuto a Genova alla fine del 2015 dove avrebbe iniziato a frequentare alcuni luoghi di culto islamico del centro storico, in piazza Durazzo e vico Amandorla in particolare. Il giovane era stato segnalato dall’intelligence perché nel 2015 era andato in Siria per unirsi ai combattenti contro il regime di Assad. I genitori del giovane avrebbero cercato di contrastare la partenza senza riuscirci.