GENOVA – I soldi delle multe pagheranno la pensione integrativa dei vigili. Secondo il nuovo Codice della Strada, su cui i sindacati di categoria hanno raggiunto un accordo, il 2,5 per cento delle multe comminate andrà a finanziare un fondo pensionistico. In favore della previdenza dovrebbero confluire 350 mila euro. Ma le associazioni di consumatori sono già sul piede di guerra. Il dubbio è lecito: il regolamento si trasformerà in un incentivo a punire i cittadini?
Con la riforma del Codice della Strada, entrato in vigore nel 2010, all’articolo 208 è stato disciplinato un diverso utilizzo delle sanzioni amministrative. In particolare il riordino riguarda le finalità a cui possono essere destinati gli introiti: si va dagli investimenti per la sicurezza alla ricerca, dall’educazione stradale alla previdenza e assistenza dei vari corpi di vigilanza, fra cui anche la polizia locale. Una facoltà poi definita anche da una legge attuativa regionale.
Le multe rappresentano una parte consistente delle entrate comunali: circa 14 milioni l’anno se si considerà solo quelle redatte dalla polizia municipale. Le cifre raddoppiano se si aggiungono le attività di Amt (corsie gialle), Amiu (Pulizia delle strade) e Genova Parcheggi. La percentuale però dovrebbe agganciarsi solo alla prima voce.
Il regolamento interno è stato approvato la scorsa settimana, dopo una lunga serie di incontri tra le associazioni di categoria e i vertici del corpo. Nonostante le perplessità i rappresentanti di categoria assicurano che per avere un’incidenza effettiva bisognerebbe triplicare l’attuale attività. Circostanza inverosimile e anche un pò offensiva, dicono. Inoltre il singolo vigile non avrebbe alcun interesse a fare multe in quanto il vantaggio è collettivo e diluito su molte persone. A ogni singolo cantunè comunque andrebbero 350 euro l’anno accantonati in un apposito fondo previdenziale.