Gratta e Vinci rubato, il tabaccaio in carcere continua a dire: Quei soldi sono i miei

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Settembre 2021 - 08:26 OLTRE 6 MESI FA
Gratta e Vinci rubato, il tabaccaio in carcere continua la sceneggiata: Quei soldi sono i miei

Gratta e Vinci rubato, il tabaccaio in carcere continua a dire: Quei soldi sono i miei FOTO ANSA

Neanche il carcere con l’accusa di furto pluriaggravato e tentata estorsione fermano la difesa del tabaccaio che ha rubato il Gratta e Vinci da 500mila euro a un’anziana. L’ha rubato a Napoli, poi è corso in moto a depositarlo in una banca di Latina, quindi il giorno dopo è stato bloccato all’aeroporto di Fiumicino: stava scappando a Fuertaventura. Adesso il Gratta e Vinci non vale più, annullato. E chi ci ha rimesso in tutta questa storia assurda è solo la povera anziana, che ha perso 500mila euro di vincita. 

Ma il tabaccaio vuole i soldi del Gratta e Vinci vincente

Il tabaccaio ora rischia di restarci un po’ in carcere, ma nonostante questo continua a sostenere di essere lui la vittima. Dice che quel Gratta e Vinci era suo e non dell’anziana, che ora vorrebbe addirittura denunciare. Se così fosse non si spiega la sua fuga improvvisa proprio il giorno stesso dalla tabaccheria e il giorno dopo la vincita. Tabaccheria che, gestita dalla sorella del tabaccaio, ora sarà anche chiusa.

Ma tanto i soldi non li vedrà nessuno…

L’Adm (l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) ora non solo ha annullato la validità dell’intero lotto di Gratta e Vinci al quale appartiene quello sparito, ma ha anche sospeso la licenza alla tabaccheria. Tra i tanti punti sconclusionati di questa storia c’è infatti anche l’ingenuità del tabaccaio. L’uomo non ha pensato che il Gratta e Vinci sarebbe stato bloccato dopo la denuncia dell’anziana. O forse ci ha pensato e per questo è andato via di corsa, per depositarlo alla banca. Ma da Napoli a Latina…

Che succede se il ladro prova a riscuotere il biglietto vincente del gratta e vinci?

Se il ladro, o chi per lui, prova a riscuotere la vincita, naturalmente non potrà farlo. La riscossione precedentemente bloccata dalla succitata Agenzia. Anzi, a quel punto, sarà un gioco da ragazzi per le forze dell’ordine rintracciarlo. Il colpevole, se identificato e fermato, rischia un processo penale e la reclusione in carcere da 6 mesi a 3 anni, salvo il ricorso di circostanze aggravanti come il furto commesso sui mezzi di trasporto pubblici o con raggiri e violenza.