Ilva, “Rischia di chiudere anche Genova”

Pubblicato il 29 Novembre 2012 - 17:15 OLTRE 6 MESI FA
Ilva, “Rischia di chiudere anche Genova”

ROMA – L’Ilva rischia anche a Genova. E’ quello che dice il presidente del gruppo, Bruno Ferrante, al tavolo di palazzo Chigi dove si decide il futuro dell’impianto di Taranto. ”I provvedimenti della magistratura stano provocando gravi ripercussioni sull’occupazione, ma il quadro rischia di peggiorare. Anche Genova avrà problemi ed è destinata alla chiusura”.

Ferrante ha aggiunto che ”stiamo parlando di oltre ventimila dipendenti che rischiano di saltare in caso di chiusura di Taranto” e che ci saranno ”ripercussioni anche per le case automobilistiche. Si rischia l’effetto domino su tutta la filiera dell’acciaio”. Il presidente dell’Ilva – sempre secondo riferito da chi partecipa alla riunione – ha detto che ”dovremo far ricorso nei prossimi giorni a nuovi ammortizzatori a causa dello spegnimento di alcuni altiforni”.

Il governo ha voluto sentire anche la voce dell’Ilva prima di firmare il decreto legge, cosa che Monti vorrebbe fare entro venerdì 30 novembre. Raffaele Bonanni, segretario Cisl, ha detto: ”Si faccia subito questo decreto per dare piena esigibilità all’Aia. Chiediamo un commissario super partes che sappia far dialogare le istituzioni in conflitto’. Una personalità autorevole che garantisca – ha aggiunto – il rispetto di questa soluzione equilibrata”.

Il segretario Uil Luigi Angeletti ha detto: “Sta per diventare una tragedia dal punto di vista occupazionale ed economico ma anche perché si rischia di distruggere la credibilità del Paese”.

Si è fatta sentire anche Confindustria, per bocca del presidente Giorgio Squinzi:  ”Sul caso dell’Ilva di Taranto l’Italia si gioca il futuro industriale e manifatturiero. Con l’impegno di tutti i soggetti pubblici e privati, dell’impresa, del mondo accademico e della ricerca, stiamo lavorando per trasformare una criticità in una occasione di crescita e di sviluppo”.