Se l’immigrato è integrato delinque meno

Pubblicato il 12 Gennaio 2011 - 16:37 OLTRE 6 MESI FA

Se l’immigrato vive in un contesto sociale che lo accoglie, dove ha lavoro, paga le tasse e permesso di soggiorno regolare, delinque meno. L’assunto è semplice e spesso ricordato da chi preferisce l’integrazione alla tolleranza zero, ma ora c’è anche la prova scientifica: a dimostrarlo è infatti una ricerca universitaria.

“Nelle province italiane con alto numero di misure di legittimazione e regolarizzazione degli immigrati clandestini, il tasso di criminalità, ovvero le denunce di reati imputate agli stranieri, si riduce di molto. La Provincia di Trento è una di queste”. Lo dice una ricerca condotta dall’Università di Trento per la Fondazione Ismu (Istituto studi per la multietnicità).

”Una conferma, questa – a detta dell’assessore provinciale alla Solidarietà internazionale Lia Giovanazzi Beltrami – della bontà delle linee guida per la coesione sociale stabilite nel Piano convivenza della Provincia di Trento, partito nel 2009 per arrivare al 2013. Questo progetto di convivenza infatti ha già ottenuto il riconoscimento del Cnel (Consiglio nazionale economia e lavoro) come prima provincia italiana per misure adottate per l’integrazione sociale degli immigrati e unica ad avere ottenuto per due volte (2009 e 2010) il finanziamento europeo per il sostegno ai terremotati d’Abruzzo”.