Irpinia, fuochi d’artificio nascosti in una botte per liquori

Pubblicato il 24 Novembre 2011 - 09:44 OLTRE 6 MESI FA

NAPOLI – Nell’ambito di un intenso controllo del territorio finalizzato all’ottemperanza della normativa sulla vendita di artifizi pirotecnici e materiale esplodente, i carabinieri del comando provinciale di Avellino hanno effettuato un’azione di controllo e repressione, sequestrando materiale pirotecnico. Le operazioni di controllo rientrano nel piano sviluppato in concomitanza delle festivita’ natalizie.

La prima attivita’ svolta dai carabinieri della compagnia di Baiano e della stazione di Avella in tale ambito, riguarda una perquisizione domiciliare nei confronti di un 33enne di Avella conseguente ad una lunga attivita’ investigativa.

Nella sua cantina i militari hanno rinvenuto una vera e propria santabarbara: un arsenale costituito da 96 artifizi pirotecnici e ordigni esplosivi, di quattro diverse misure, tutti confezionati in maniera artificiale. Il tutto conservato in due scatoloni abilmente occultati in una botte, normalmente utilizzata per conservare liquori.

Gli ordigni, muniti di innesco e miccia, erano pronti per l’uso. Secondo i carabinieri, si puo’ immaginare il lauto guadagno una volta venduti illegalmente nella zona di Napoli e Avellino e cosa sarebbe successo se l’esplosione, anche di uno solo di essi, avesse innescato una pericolosissima esplosione a catena. La deflagrazione avrebbe provocato danni all’abitazione con gravi conseguenze per i residenti.

Per la loro pericolosita’, verificata da esperti balistici chiamati a stilare una prima perizia, i carabinieri hanno arrestato il 33enne di Avella per detenzione illegale di prodotti esplodenti confezionati artigianalmente e conservati in un quantitativo tale da attribuirgli il requisito della micidialita’.

L’uomo, dopo i rilievi foto-dattiloscopici effettuati presso la compagnia carabinieri di Baiano, e’ stato trattenuto presso le camere di sicurezza in attesa del rito direttissimo fissato per la mattinata odierna.

Gli atti sono stati inviati alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta da Angelo di Popolo, che coordina le indagini affidate al sostituto Maria Luisa Buono.