Isabella Flore, la maga del paese deserto prevede omicidi e terremoti

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Novembre 2016 - 15:06 OLTRE 6 MESI FA
Isabella Flore, la maga del paese deserto prevede omicidi e terremoti

Isabella Flore, la maga del paese deserto prevede omicidi e terremoti

SANTA CHIARA (NUORO) – Aveva previsto il terremoto in Centro Italia e l’incendio a bordo della Moby Prince a Livorno del 1991, ma anche diversi omicidi, tanto che il maresciallo spesso vada lei per farsi aiutare nelle indagini. Lei si chiama Isabella Flore, ha 88 anni e vivrà ancora altri sette anni: sa che morirà a 93 anni. Ha previsto anche questo.

Vive da sola, letteralmente: sola in casa e sola nel suo paese, il piccolissimo borgo di Santa Chiara, in provincia di Oristano. Sorto negli anni Venti del Novecento, in concomitanza con la diga del lago Omodeo al centro della Sardegna, fino al 1997 ospitava una trentina di famiglie, tutte con operai dipendenti della Società Elettrica Sarda. Ma poi l’impianto è stato chiuso e a Santa Chiara è rimasta solo Isabella, racconta Nicola Pinna de La Stampa, che l’ha incontrata,

Ma lei non si sente sola. Quello è il suo paese, anche se non ci abita nessuno e persino il sacerdote viene a dire messa solo due volte l’anno:

Io sono una donna molto religiosa, ma questo non basta per farmi traslocare – ha detto Isabella a La Stampa – Gesù Cristo lo incontro ogni giorno, ci parlo durante la notte, è sempre presente nella mia casa. (…) Da qui, comunque, non vado via per nessuna ragione: questo è il mio paradiso, è l’unico luogo al mondo che mi può rendere felice”.

Isabella ha tre figli, ma del marito è meglio non parlarne:

“Ho fatto di tutto nella mia vita: ho cresciuto tre figli con le mie forze, ho lottato per i diritti della mia bambina disabile e da sola ho pianto per la sua morte, mi sono ristrutturata questa casa, sono andata a scuola da grande, ho aiutato molta gente e pregato tanto. Ma non sono mai stata felice: prima sono finita nelle mani di un uomo che diceva di amarmi e che invece mi malmenava e mi violentava. Sono fuggita dalla sue grinfie e l’ho abbandonato, ma cinquant’anni fa le difficoltà per una donna separata erano tantissime. Anche dal punto di vista dei pregiudizi. Insomma, ho affrontato sempre nuove difficoltà e ora che sono vecchia sto continuando a soffrire”.

Isabella, comunque, non si arrende di fronte ai dolori e alle difficoltà, men che meno alla solitudine:

“Sono prove che Gesù Cristo mi sta dando, diciamo che me l’ha fatto capire tante volte. In cambio mi ha dato il privilegio di vedere e prevedere ciò che sta per accadere. È lui che mi sveglia la notte e mi mostra situazioni che ancora non sono avvenute. Non sono una folle, ve lo assicuro. Provate a chiederlo ai parenti di un uomo venuto qui da un paese vicino: gli avevo detto che qualcuno voleva ucciderlo e puntualmente è avvenuto. Oppure, chiedetelo al maresciallo che si è presentato più volte per farsi aiutare a stanare i delinquenti. Venticinque anni fa, in primavera, avevo visto una nave in fiamme: qualche giorno dopo c’è stato il dramma della Moby Prince nel porto di Livorno. E nei giorni scorsi, questo non l’ho confidato ancora a nessuno, avevo anche visto il terremoto. Ma certo non potevo sapere dove sarebbe successo”.