Isee, italiani bugiardi: 80% giura “non ho conto corrente” (autocertificazione)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Novembre 2014 - 11:39 OLTRE 6 MESI FA
Isee, italiani bugiardi: 80% giura "non ho conto corrente" (autocertificazione)

Isee, infografica del Corriere della Sera

ROMA –  Gli italiani, al momento di compilare l’Isee, diventano bugiardi. Otto su dieci, per esempio, giurano e (auto)certificano di non avere un conto in banca. Bugia enorme visto che quando si confrontano gli Isee con la realtà esce fuori che nove su 10 un conto in banca ce l’hanno. Eppure, al momento di compilare il modulo che stabilirà, per esempio, quanto costerà la mensa scolastica del figlio, in tanti mentono.

Il perché è presto detto: italiani mentono perché sanno di poterlo fare sostanzialmente impuniti. Per anni l’Isee ha funzionato (e ancora oggi più o meno funziona) così: si autocertificano patrimoni e reddito e poi nessuno controlla. Basta “dimenticarsi” un conto corrente, magari con diverse migliaia di euro depositate, ed ecco che la rata mensa scende, come per magia.

A risolvere tutto questo (il cui conto è di 2 miliardi di servizi erogati a chi dovrebbe pagarseli o pagarli di più) ci ha provato tre anni fa Mario Monti. Pochi ma essenziali aggiustamenti: il controllo a campione dei dati, l’inserimento dei dati già in possesso dell’Agenzia delle Entrate e inserire anche il patrimonio (le case per esempio) nell’Isee.

Il problema è che tra un ritardo e un ricorso le nuove regole non sono ancora a regime. Giura governo Renzi che si farà a inizio 2015. Giura ma forse mente, non per cattiva volontà ma causa pasticcio e ricorso. Il pasticcio è quello che è stato fatto con i disabili. Stabilisce nuovo Isee che fanno reddito tutte le entrate del nucleo familiare, anche le “somme fiscalmente esenti”. Per i disabili significa che fanno reddito anche gli aiuti per la disabilità. Contraddizione evidente per cui le associazioni dei disabili in massa hanno ricorso al Tar. E dove c’è Tar è facile che ci sia blocco. Con buona pace della scommessa del governo di mandare il tutto a regime a inizio 2015.