ROMA – Dopo il sistema informatico dell’Istituto di statistica andato in tilt per i troppi accessi, il 10 ottobre una serie di disguidi si sono verificati in alcuni uffici postali. A Bologna, in via Zanardi, per esempio, il personale ha detto di non esser ancora pronto, in altri casi – in via Massaciuccoli, a Roma, ma anche in altri uffici postali della capitale – alcune persone, in mattinata, sono state invitate a presentarsi “in un altro momento” per l’impossibilità di realizzare la connessione informatica per il ritiro del questionario. Analoghi disagi di connessione informatica sono stati segnalati in diversi uffici postali di Milano, Napoli e Palermo.
Non si è trattato tuttavia di problemi irrisolvibili se è vero che solo il 10 ottobre – come ha reso noto Poste Italiane – sono stati più di 103 mila i plichi con la documentazione consegnati agli addetti delle Poste, che provvederanno a inviarli all’Istat. Secondo le Poste, ad eccezione di qualche sporadico rallentamento all’apertura degli uffici postali, dovuto dal massiccio afflusso di persone, le operazioni di accettazione dei questionari hanno proceduto ovunque in modo regolare.
La regione italiana che si è maggiormente distinta è stata la Lombardia, con più di 25 mila moduli riconsegnati. Subito dopo l’Emilia-Romagna, con circa 13 mila questionari e poi il Piemonte, con oltre 11 mila moduli compilati e depositati. Poste Italiane provvederà a inviare la documentazione all’Istat per l’elaborazione dei dati statistici.
Non tutte le famiglie però hanno già ricevuto per posta il questionario del censimento da compilare: la distribuzione da parte di Poste Italiane, cominciata il 12 settembre scorso, proseguirà fino al 22 ottobre prossimo. Proseguono intanto le operazioni del censimento anche su internet. Alle 19 di oggi sono state oltre 646 mila le persone censite grazie alla compilazione del questionario on line, con un flusso di contatti pari a circa 50 mila persone l’ora.
Dopo le difficoltà incontrate lunedì 9 ottobre nell’accedere al sito del censimento, la situazione, secondo quanto ha riferito l’Istituto di statistica, appare sostanzialmente normalizzata, anche grazie al raddoppio (intervenuto nel corso della notte tra il 9 e il 10) della potenza della infrastruttura tecnologica appositamente sviluppata e gestita da Telecom Italia per conto dell’Istat.
L’Istat ricorda che per compilare e restituire il questionario online – come pure nelle altre modalità previste (riconsegna agli uffici postali e ai centri comunali di raccolta) – c’è tempo fino alla fine dell’anno in corso per le famiglie che risiedono nei Comuni con meno di 20 mila abitanti, fino al 31 gennaio 2012 per quelle residenti in Comuni con popolazione compresa fra 20 mila e 150mila abitanti, fino al 29 febbraio 2012 per le famiglie residenti nei Comuni con più di 150 mila abitanti.
Dal 21 novembre, inoltre, scenderanno in campo i rilevatori comunali e, quindi, le famiglie che a quella data non avranno ancora restituito il questionario potranno consegnarlo anche a loro. Infine, per la prima volta, le famiglie composte da coppie di persone conviventi dello stesso sesso (insieme ai loro figli o a chiunque viva con loro) possono dichiararsi come tali. Lo sottolineano le associazioni Lgbt, secondo le quali è un’occasione unica per ottenere giusta visibilità a queste unioni.
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