La Spezia, il racconto choc: “Io, leucemica per 24 ore per una diagnosi sbagliata”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Gennaio 2017 - 15:35 OLTRE 6 MESI FA
La Spezia, il racconto choc: "Io, leucemica per 24 ore per una diagnosi sbagliata"

La Spezia, il racconto choc: “Io, leucemica per 24 ore per una diagnosi sbagliata”

LA SPEZIA –  “Ho trascorso le ventiquattro ore più brutte della mia vita. Per fortuna ho avuto vicino la mia famiglia” racconta, ancora scossa, Sandra Ghisaura, una ragazza di La Spezia che per 24 ore ha creduto di avere la leucemia per colpa di una diagnosi errata dei medici del Sant’Andrea. 

La ragazza si presenta al Pronto Soccorso e dopo poche ore scopre di avere la leucemia. Almeno così sembra. “Un quadro gravissimo – racconta Ghisaura –. L’ho compreso subito guardando il volto dei sanitari del Pronto. Poi una dottoressa mi parla in privato. Ci sono anche i miei familiari e ci spiega che la situazione è serissima. C’è una patologia del sangue da trattare subito e indagare ancora con un esame del midollo osseo. Una volta a casa ci siamo attaccati ad internet: il quadro clinico, l’unico che si potesse ipotizzare, era quello più temuto: leucemia”.

“La dottoressa – riprende il racconto – si attiva subito. Mi dice che non c’è tempo da perdere. E’ il 2 gennaio, controlla i posti liberi al Sant’Andrea. Il primo è per l’otto a Sarzana. Troppo tardi con quelle analisi e così chiama l’Ist San Martino prenotandomi il ricovero per il giorno dopo. Poi mi rimandano a casa dopo essersi assicurati che con me vi siano i miei cari perché alla Spezia non ci sono letti”.

E ancora: “Torno a casa frastornata. Mi chiedo perché non mi abbiano tenuto in ospedale a Spezia con quelle analisi ma poi telefono a Genova dove mi assicurano che è tutto pronto per il ricovero del giorno dopo. Dalla Spezia hanno fatto tutto prenotando il letto”.

Ol giorno dopo Ghisaura parte per Genova a tutta velocità e la vicenda si ribalta. “Entro all’Ist San Martino e penso di fare subito l’esame del midollo. Non è così per sicurezza rifanno le analisi –dice- e qui c’è il colpo di scena. I medici sono sconcertati. E’ tutto a posto ma non mi dimettono, ripetono ancora gli esami il giorno dopo. Ancora tutto ok. Non ho niente e finalmente torno a casa”. “Con mio stupore trovo un muro di gomma. Nessuno mi riceve. Tutti mi rimbalzano e questa mattina (ieri per chi legge, ndr) l’appuntamento con la direzione generale sfuma senza una vera motivazione ma vorrei semplicemente sapere che cosa sia accaduto e chi o cosa abbia sbagliato perché una  non capiti mai più ad altre persone”.