Lavitola: “I cinque milioni? Berlusconi aveva un debito di riconoscenza”

NAPOLI, 26 APR – I cinque milioni di euro chiesti a Berlusconi? L’ex premier aveva ”un debito di riconoscenza” nei suoi confronti. Cosi’ Valter Lavitola ha risposto ai magistrati che lo hanno interrogato in carcere, sottolineando di aver fatto sette mesi di latitanza per la vicenda di Tarantini. ”Numero uno – ha spiegato Lavitola – fino a ieri ho fatto sette mesi di latitanza per avere dato i soldi a Tarantini per conto suo e… come ha detto il pm Drago, per una presunta falsa testimonianza resa da Tarantini”. ”Quindi io mi sono fatta la latitanza, a me e’ stato chiuso il giornale, se non fosse stata quella roba di Tarantini”. Domanda il pm: ”Quindi era legato a un debito di riconoscenza, non al fatto che lei conosce dei segreti di Berlusconi, e’ cosi’, ho capito bene?” ”E’ evidente che e’ cosi”’, risponde Lavitola.

”E’ dovuto a un atto di riconoscenza – ha poi aggiunto Lavitola, che ha negato di aver mai ricattato l’ex premier – per essere precisi, e’ dovuto a un debito di riconoscenza amplificato dal fatto che se lui da’ centoventimila euro a Longhettina, come si chiama lei, e quindi gliene ha dati trenta volte tanto a Black, e ha dato un milione e dispari a Tarantini che li usa per andare al ristorante e che io, altro che estorsione, come credo lei avra’ letto delle estorsioni, a me Berlusconi, solo per fare da badante a quei due disgraziati, a parte il vantaggio avuto dalle interlocuzioni piacevoli con… Insomma che sono state parzialmente compensate, ma a me soltanto, voglio dire, tenere a bada a quei due, guardi ma erano cose da pazzi…”.

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