Ludopatia: la sanità pubblica cura i “malati di gioco”

Pubblicato il 21 Marzo 2012 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un milione di “malati di gioco” solo nel nostro Paese. La ludopatia riguarda per metà giovani e giovanissimi. E consiste nella dipendenza da gratta e vinci, slot machine, lotterie e scommesse sportive. Su questo terreno l’Italia ha un non invidiabile primato mondiale: 500 euro di spesa pro capite destinata al gioco. Per questo la ludopatia è passata al rango di vera patologia e come tale curata dal sistema sanitario nazionale.

Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha spiegato: “La ludopatia sarà inserita nell’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) in modo da garantire il giusto percorso di prevenzione, cura e riabilitazione. La ludopatia va curata secondo le regole di una malattia. Occorre quindi rafforzare tutto il percorso di contrasto a questa malattia attraverso protocolli diagnostici-terapeutici, linee-guida e in generale tutto quello che si fa quando c’è una malattia. L’attenzione al problema è diventata finalmente generalizzata”.

Il ministro Andrea Riccardi ha aggiunto: “Vogliamo vietare o, perlomeno limitarne la pubblicità. Siamo in una fase di crisi economica e questo è un momento di grande vulnerabilità per i giovani, per coloro e per gli anziani con bassa pensione. Tante persone in ristrettezza possono scegliere di gettarsi nel gioco d’azzardo, raccogliendo il messaggio rassicurante che pesca proprio in questa fragilità profonda. Il nostro non vuole essere un falso moralismo, ma l’intenzione di riflettere su una patologia”.