ROMA – Mentre a Roma il Tevere continua ad essere “sorvegliato speciale”, gli esperti avvisano che nel resto d’Italia, in particolar modo al Sud, si sta già formando un nuovo piccolo ciclone mediterraneo. La pioggia arrivata in Sardegna, dicono gli esperti, è un avvisaglia di un più vasto e duraturo peggioramento del tempo che colpirà il sud e la Sicilia da mercoledì notte fino a venerdì.
A Roma il Tevere è esondato in due diversi punti alle porte della Capitale. A Torrita Tiberina, vicino Fiano Romano, l’acqua ha inondato cinque ettari di terreni agricoli, mentre in località Pantano, a Monterotondo, si è allagato un canile. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la protezione civile.
Oltre che in periferia, la piena del Tevere ha allagato parte degli storici e prestigiosi circoli sportivi che sorgono sulle sponde del Tevere, a Roma Nord. Ciò è stata provocato dall’ondata di piena che ha coinvolto il Tevere e della conseguente esondazione dell’affluente Aniene a causa della differenza dei livelli d’acqua tra i due fiumi. Danni ingenti e disagi si registrano all’ultracentenario circolo canottieri Aniene i cui due galleggianti sono andati distrutti in seguito all’ondata di piena. Anche un barcone del Circolo Canottieri Aniene, dopo essere andato alla deriva e messo in sicurezza all’altezza di Ponte Milvio, non ha resistito alla pressione dell’acqua e si è spezzato in più punti.
Nella notte ”l’acqua del Tevere inizierà a scendere lungo il corso del fiume all’interno della città di Roma”. ”Sul fronte operativo i volontari della Protezione civile regionali insieme a quelli di Roma Capitale, stanno operando laddove si sono creati disagi a causa di rigurgiti del sistema fognario – informa una nota della Regione Lazio – In particolare all’ospedale Fatebenefratelli sono al lavoro diverse squadre di volontari per pompare l’acqua da alcuni locali seminterrati allagati a causa di una infiltrazione”.
Nel resto d’Italia i venti di scirocco soffieranno forti sulle coste ioniche, dove si attendono quasi 48 ore di pioggia e in particolare è scattata l’allerta per le province di Catania, Siracusa, Catanzaro, Crotone, Taranto, Matera. Mercoledì mattina è stato riaperto ai mezzi leggeri sull’A1 Milano-Napoli il tratto tra Orte e Chiusi in direzione di Firenze. Lo comunica Autostrade per l’Italia precisando che il tratto resta chiuso ai mezzi pesanti.
Permane anche la chiusura per allagamenti, sia ai mezzi leggeri sia ai pesanti, del tratto tra Valdichiana e Fabro in direzione di Roma. L’esondazione, all’altezza del km 427, ha interessato un tratto di circa 300 metri: grazie al lavoro di circa 100 uomini e 30 mezzi operativi di Autostrade per l’Italia, è stato possibile anticipare la riapertura al traffico, rispetto ai tempi di ritiro delle acque, predisponendo una diga artificiale costituita da oltre 20.000 sacchi di sabbia.
Intanto i i relatori alla Legge di Stabilità puntano a ottenere una deroga al patto di stabilità interno per consentire ai comuni di spendere le risorse per fronteggiare il dissesto idrogeologico: “O il governo presenta un emendamento – dice Pier Paolo Baretta – o lo presentiamo noi”.
La deroga al patto di stabilità interno per i comuni che devono fronteggiare le calamità naturali non dovrebbe riguardare, secondo uno dei relatori alla Legge di Stabilità Pier Paolo Baretta, solo le amministrazioni virtuose ma essere più ampia. “È obbligatoria – dice comunque – un’assunzione di responsabilità da parte del Parlamento e la strada più efficace è quella dell’allentamento al patto di stabilità. È arrivato il momento e questa è la strada maestra”.
Anche per l’altro relatore, Renato Brunetta, c’è la “necessità di aprire una riflessione. Che vi siano risorse – dice – che i governi locali non possono usare per rispondere a esigenze così fondamentali è incomprensibile. Capiamo i vincoli e anche se non ci sono a disposizione quantità significative di risorse un segnale va dato”.
La procura di Grosseto ha aperto un procedimento per accertare eventuali responsabilità per il disastro provocato dal maltempo in Maremma. Il fascicolo raccoglierà gli atti relativi ai fatti di questi giorni, poi gli inquirenti valuteranno i reati e possibili indagati. Oggi pomeriggio il procuratore Francesco Verusio ha perlustrato con i carabinieri i territori aggrediti dal maltempo prendendo visione delle inondazioni e dei danni, a partire dalla zona di Albinia. Il nuovo procedimento segue l’altro già avviato martedì sul fatto specifico della morte dei tre dipendenti di Enel, la cui auto è precipitata nel crollo della strada del ponte San Donato sul fiume Albegna.