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Manduria, è stata una 16enne a fare i nomi della baby gang che ha ucciso Antonio Stano

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Manduria, è stata una 16enne a fare i nomi della baby gang che ha ucciso Antonio Stano

TARANTO – È stata una 16enne a prendere coraggio e fare i nomi dei responsabili del pestaggio di Antonio Stano, il pensionato di Manduria morto il 23 aprile scorso. “In quel video c’è il mio fidanzato”, ha raccontato la minorenne agli agenti del commissariato della città riferendosi al filmato in cui si vede l’uomo affetto da problemi psichici pestato da parte della baby gang. La supertestimone ha confermato che il suo ragazzo, ora agli arresti, era coinvolto negli atti contro il pensionato 66enne. Un amico, che non è coinvolto nella vicenda, le aveva passato via WhatsApp le violenze del gruppo. Così la ragazza ha deciso di consegnare i filmati alla polizia che ha permesso di inchiodare i responsabili.

La ragazza ha così spazzato via il muro di omertà attorno alla vicenda, scrive il Corriere della Sera. Alcuni genitori della baby gang sapevano delle violenze e avrebbero cercato di inquinare le prove, altre persone conoscevano le scorribande dei bulli ma avevano sempre fatto finta di nulla.

La terribile vicenda di Antonio Stano dunque sarebbe arrivata alla svolta. “Piccoli criminali ben organizzati” i bulli di Manduria che sono stati definiti così da parte del procuratore di Taranto e della procuratrice dei minori, Carlo Maria Capristo e Pina Montanaro. Sono stati loro, insieme al pm Remo Epifani, a firmare i decreti di fermo per otto ragazzi, due maggiorenni e sei minorenni: i giovani ora sono accusati di tortura, danneggiamento, violazione di domicilio e sequestro di persona aggravato. (fonte Corriere della Sera)

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