ROMA – Come un geyser in mezzo al mar Tirreno, al largo della Toscana: la colpa è di vulcani di fango che racchiudono colonne di gas che improvvisamente “esplodono”, proprio come se fossero dei geyser. E’ quanto è avvenuto nei giorni scorsi nei pressi delle formiche di Montecristo, allo Scoglio d’Africa. Nei giorni scorsi vi sono stati alcuni fenomeni riconducibili a un’attività geologica sottomarina al largo tra Montecristo, Pianosa e la Corsica. Sono stati alcuni pescatori a notare nella zona emissioni gassose, miste ad acqua in mezzo al mare.
Il Dipartimento di protezione civile ha immediatamente segnalato l’evento alla capitaneria di porto elbana che sabato “ha emesso un’ordinanza per impedire, in via cautelativa e precauzionale, la navigazione nella zona”. I fenomeni infatti potrebbero rivelarsi pericolosi e in attesa di ulteriori indagini specifiche da parte dei soggetti deputati per garantire la sicurezza della navigazione, è stata vietata qualsiasi attività marittima, di superficie e subacquea nella zona di mare che ha un raggio di 500 metri dalle coordinate dove si è verificato il fenomeno (42° 23.7′ Nord; 010° 05.6 Est).
Spiega il Tirreno:
Non è un fenomeno vulcanico, ma probabilmente quello che si chiama “vulcano di fango”. E’ l’ipotesi dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, riguardo alla colonna d’acqua alta diversi metri segnalata da alcuni pescatori lo scorso 16 marzo tra Pianosae l’Isola di Montecristo, nell’arcipelago toscano.
Lo strano fenomeno era stato segnalato nella zona delle cosiddette Formiche di Montecristo: in gergo tecnico si chiama “degassamento”, cioè una forte emissione di gas dal sottosuolo. Non per niente l’Ingv ha analizzato l’acqua marina e l’ha trovata particolarmente ricca di metano.