Mara Lapia (M5s) pubblica referto medico dell’aggressione: “Chi sminuisce fa doppia violenza”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Dicembre 2018 - 09:13 OLTRE 6 MESI FA
Mara Lapia (M5s) pubblica referto medico dell'aggressione: "Chi sminuisce fa doppia violenza"

Mara Lapia (M5s) pubblica referto medico dell’aggressione: “Chi sminuisce fa doppia violenza”

NUORO – “Chi sminuisce il fatto fa una doppia violenza”. Così Mara Lapia, deputata M5s, torna a difendersi a chi mette in dubbio l’aggressione che ha raccontato di aver subito all’esterno di un supermercato a Nuoro. E lo fa pubblicando il referto medico che attesta le lezioni subite.

Sul documento si legge a chiare lettere: “Prognosi a 30 giorni per trauma del torace con infrazione della VI costa sinistra da riferita aggressione”. L’esame radiologico conferma: “Infrazione traumatica della VI costa sinistra”. Certificati che non quadrano con la versione fornita da una sedicente testimone oculare che accusa la deputata di aver simulato l’aggressione.

In Sardegna, è bene ricordarlo, si è in piena campagna elettorale: il 20 gennaio si vota per le suppletive alla Camera (collegio di Cagliari), a fine febbraio l’appuntamento clou con le regionali. Un clima già surriscaldato. E l’audio di una sedicente testimone oculare che smentisce l’aggressione subita dalla Lapia ha subito fatto scintille. “Non so che mossa sia: se sia una mossa politica o di che tipo – ha detto all’Ansa la deputata – C’è tutto nei verbali della polizia e nei referti medici che ho pubblicato sulla mia pagina Fb. Ora lascio lavorare gli investigatori e la magistratura”.

“Non si capisce cosa spinga una persona a fare tutto questo putiferio – spiega Lapia – se è una testimone che ha lasciato la sua dichiarazione, lì doveva finire. Non capisco cosa la porti a fare questo. Considerate le mie condizioni, è stata più preoccupata di lasciare un messaggio audio che non di dare soccorso”.

La parlamentare 5 Stelle, quindi, ribadisce la sua versione: “Non mi sono buttata dal secondo piano per avere quei referti – chiarisce – C’è tutto nel verbale della polizia, mi sono appoggiata e mi sono accasciata. Quando ho visto arrivare il mio aggressore, mi sono protetta con la mano e mi sono tenuta così, ferma. Si sono poi avvicinate due donne, ero a terra e ho detto: Chiamatemi la polizia. Questo è successo. Poi possono scrivere e fare tutto quello che vogliono. La magistratura farà il suo corso”.

Qualche ora dopo, sempre su Fb, Lapia va ancora all’attacco per “le gravi menzogne diffuse da organi d’informazione senza alcuna verifica sulla mia persona”. E ribadisce: “La violenza su qualsiasi persona è un atto aberrante e chi la sminuisce per squallidi giochi politici compie una doppia forma di violenza. Grazie a tutti quelli che mi stanno mostrando la loro vicinanza e solidarietà”.

Sul fronte investigativo, è arrivato invece il primo provvedimento. Il presunto aggressore è stata denunciato per lesioni. Il nome non è stato divulgato, si sa che è un uomo di circa 35 anni con alle spalle precedenti per piccoli reati. La Squadra mobile di Nuoro ha completato tutti gli accertamenti: sentiti i testimoni oculari e acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza dentro e fuori il supermercato, ha trasmesso gli atti alla Procura ed è quindi scattata la denuncia.

Nel fascicolo c’è anche la versione della donna che ha registrato l’audio fatto poi girare sui social. La testimone accusa Lapia di aver simulato l’aggressione e di essersi buttata a terra da sola, mentre col telefonino immortalava l’uomo accompagnato dall’anziana madre che si allontanava verso l’auto.

Sulla identità della presunta testimone solo voci: la danno vicina all’entourage dell’assessore regionale alla Sanità, il nuorese Luigi Arru. Ma il suo staff smentisce categoricamente. Sullo sfondo c’è poi lo scontro mai sopito in questi mesi tra Arru e Lapia sulla riforma della rete ospedaliera in Sardegna, con gli attacchi della deputata su Fb per aver smantellato i piccoli ospedali e le repliche dell’assessore con l’invito all’esponente M5s per un confronto pubblico non virtuale.