Marcel Vitiziu novello Stefano Cucchi? Morto in carcere a Messina

MESSINA – La deputata radicale Rita Bernardini parla di un nuovo “caso Cucchi”. La Bernardini ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla morte di un rumeno nel carcere di Messina. Il caso è quello di Marcel Vitiziu ed ecco come è raccontato sul blog della deputata radicale:

lo scorso 6 ottobre l’agenzia di stampa AGI ha diramato la notizia relativa alla morte di un detenuto rumeno che durante l’arresto si sarebbe fatto male da solo “sbattendo più volte il viso sul pavimento”;

Marcel Vitiziu, 30 anni, ristretto nella casa circondariale di Gazzi, a Messina, è morto lunedì 3 ottobre per arresto cardiaco, mentre in ambulanza veniva trasferito al Policlinico;

l’uomo era stato arrestato il venerdì precedente dai carabinieri in una rivendita di tabacchi di Camaro Inferiore. Al momento dell’arresto sarebbe stato ubriaco e si sarebbe scagliato contro i militari con calci e pugni, tanto è vero che, secondo alcuni, i carabinieri sarebbero riusciti a mettergli le manette con molta fatica e che, ciò nonostante, Marcel Vitiziu sarebbe riuscito ugualmente a divincolarsi perdendo l’equilibrio, cadendo e sbattendo il viso sul pavimento. Vista la situazione, per metterlo sull’ambulanza sarebbe stato addirittura necessario legarlo alla lettiga e ammanettarlo. Al pronto soccorso dell’ospedale “Piemonte” l’uomo viene sedato e giudicato guaribile in 30 giorni atteso che lo stesso presenta lesioni al naso ed all’arcata sopraccigliare. Viene trasferito in carcere poco dopo la mezzanotte;

il giorno seguente, alle 11, sull’uomo, che nel frattempo era stato portato di nuovo in ambulanza al Policlinico e sottoposto alla Tac, è stato rilevato un trauma cranico-facciale, la rottura del setto nasale e un edema;

condotto in carcere, le condizioni di Marcel Vitiziu peggiorano e domenica due ottobre, alle 8.18, viene sottoposto al Policlinico ad un’altra Tac che conferma la diagnosi precedente. Ma nonostante le sue precarie condizioni di salute, dopo gli esami di rito, viene riportato nuovamente in carcere;

lunedì 3 ottobre, alle 9.30, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina, dott. Massimiliano Micali, non riesce nemmeno a convalidare l’arresto a causa delle gravi condizioni psicofisiche in cui versa il detenuto portato al suo cospetto;

nel corso della stessa giornata, alle 11.15, l’uomo ha un arresto cardiaco mentre un’ambulanza corre verso il Policlinico. Inutili i tentativi di rianimarlo: a mezzogiorno viene dichiarato il decesso;

sulla vicenda la Procura della Repubblica territorialmente competente ha avviato un’inchiesta:-

quali siano le cause esatte del decesso dell’uomo;

da dove eventualmente derivino e da che cosa siano state provocate le lesioni interne patite dal detenuto, se da traumi o da percosse;

se la morte del detenuto sia stata provocata da lesioni interne non correttamente diagnosticate tra venerdì sera (momento dell’arresto) e lunedì mattina (momento del decesso);

per quali motivi l’uomo – che al momento dell’intervento dei carabinieri stava dando in escandescenze, oltre ad essere ubriaco e visibilmente sovraeccitato – sia stato portato in carcere in stato d’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e non invece sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio.

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