Fiat industrial-Cnh, Marchionne: “Non licenzieremo nessuno”

Pubblicato il 30 Maggio 2012 - 14:54 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – Il progetto di integrazione tra Fiat Industrial e Cnh non si chiamerà Fiat e non comporterà esuberi o una diminuzione di attività. Lo ha detto l’a.d. Sergio Marchionne, presidente di Fiat Industrial, nella conference call. Marchionne ha detto che la quotazione principale del nuovo gruppo sarà a New York e che non e’ stato ancora deciso dove sara’ quotata in Europa.

”Non ci saranno effetti sulle nostre attività operative nè tanto meno sulle nostre persone – ha detto l’ad di Fiat – Per chi di voi lavora in stabilimento come per chi lavora in ufficio non cambiera’ nulla, se non il fatto che si aprono nuove e interessanti prospettive di fronte”.

”Al di la’ di quello che cambiera’ a livello tecnico e finanziario – dice Marchionne – ho sentito il bisogno di scrivervi per dirvi soprattutto quali sono le cose che non cambiano. Non solo perche’ i risvolti pratici di questa operazione saranno quelli su cui probabilmente vi porrete alcune domande, ma soprattutto perche’ cio’ che resta immutato, cio’ che vogliamo conservare e coltivare, sono gli elementi che ci identificano, a livello industriale e umano, e che ci hanno resi cosi’ forti nel mondo”.

”Desidero cogliere questa occasione, mentre stiamo ponendo un altro importante tassello nel percorso di sviluppo del nostro gruppo – afferma Marchionne – per ringraziarvi, uno ad uno, per l’apporto che state dando all’azienda, per la qualita’ del vostro lavoro e la passione che ci mettete. Abbiamo obiettivi ambiziosi davanti a noi. E, quando questa operazione sara’ completata, avremo un nuovo impulso per lo straordinario futuro di crescita che ci aspetta. Sono fiducioso perche’ so di poter contare su di voi nel costruirlo insieme”.

Per quanto riguarda invece lo scorporo di Iveco dalla società che nascerà dall’integrazione tra Fiat Industrial e Cnh, Marchionne dice che ”non avrebbe senso”. Marchionne ha osservato che ”le due societa’ hanno troppe aree operative in comune e una base di clienti molto simile”.