Maturità al “diplomificio” di Nola: Finanza in classe, esame forse annullato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2013 - 10:48 OLTRE 6 MESI FA
Maturità al "diplomificio" di Nola: Finanza in classe, esame forse annullato

Maturità al “diplomificio” di Nola: Finanza in classe, esame forse annullato

NOLA – L’esame di maturità all’istituto “Luca Pacioli” di Nola potrebbero essere annullati. Oltre ai commissari esterni, anche la Guardia di Finanza è entrata nelle classi dell’istituto, definito come il “diplomificio” più famoso d’Italia. Tra gli aspiranti maturandi c’è chi ammette: “Non ho mai frequentato una lezione, sono venuto solo a prendere il diploma”. I ragazzi arrivano da tutta Italia: dalla Sardegna al Friuli, arrivano a Nola per prendere il diploma senza aver mai studiato e frequentato i corsi, scrive Conchita Sannino su Repubblica.

I ragazzi hanno tra i 25 e i 30 anni e sono arrivati da tutta Italia a Nola per sostenere la prova scritta della maturità, con costi che vanno dai 6mila agli 8mila euro. Ma ad accoglierli hanno trovato la Guardia di Finanza di Torre Annunziata, Napoli, che li ha interrogati. Le testimonianze hanno confermato le ipotesi avanzate dal pm Cristina Curatoli e dal procuratore capo Paolo Mancuso di Nola. Ipotesi di reato che anche il gip aveva condiviso due mesi fa e che vanno dall’associazione per delinquere, al falso ideologico e materiale, e ancora all’alterazione e occultamento di atti. Nonostante i sospetti della Procura l’istituto Lucio Pacioli era stato autorizzato allo svolgimento degli esami di maturità.

La Sannino su Repubblica spiega i dettagli dell’operazione “Maturità”:

“Le indagini non si erano fermate, dunque, dopo le misure cautelari ed i sequestri che ad aprile avevano colpito gestori, docenti e personale delle scuole parificate di Nola (il “Pacioli” e il “Vittorio Emanuele II”) e di Torre Annunziata (l’“Achille Lauro”) ed avevano spinto ad un lungo rinvio le prove di fine anno. Il colonnello Carmine Virno manda i finanzieri già alle sette tra i banchi del “Pacioli”, in via San Massimo a Nola. Sta per cominciare, dopo l’ok del Ministero, la prova scritta: in netto ritardo sul calendario nazionale a causa dello scandalo. I detective arrivano tra aule ed uffici. Vanno a caccia di atti e registri di classe: e scoprono che alcuni di questi documenti non esistono più. O sono stati distrutti oppure i pochi registri disponibili appaiono incredibilmente vuoti, semplici pagine bianche; o, ancora, falsificati. Con alcuni prof che disconoscono le proprie (presunte) firme”.

Uno dei ragazzi interrogati dalla Finanza, intervistato dal Mattino di Padova confessa con candore:

” «Ho pagato 6mila euro. Nel napoletano sapevo che si vendono i diplomi. In fondo, non faccio del male a nessuno»”.

Sono centinaia i ragazzi arrivati dal Piemonte, dalla Sardegna e anche dall’Emilia Romagna a Nola per avere il diploma, e dietro al “diplomificio”, scrive la Sannino, ci sono personaggi “in odore di camorra”:

“E vede tra gli inquisiti anche personaggi in odore di camorra: come l’ex consigliere regionale Roberto Conte, alle spalle una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa con il clan Misso del rione Sanità. Conte avrebbe fatto assumere 18 persone alla “Achille Lauro”, un’altra scuola dove si pagava per avere “la carta”. Operazioni che avrebbero goduto di complicità: come dimostrerebbe l’arresto di Silvestro Sannino, ispettore dell’Ufficio scolastico regionale”.

Le indagini della Finanza ora proseguono e la prova scritta, sostenuta il 1° luglio in ritardo rispetto agli altri istituti, sarà quasi certamente annullata.