Meredith: l’America mette sotto accusa l’Italia

Pubblicato il 8 Dicembre 2009 - 09:06 OLTRE 6 MESI FA

La condanna di Amanda Knox per l’uccisione di Meredith Kercher ha scatenato negli Stati Uniti un pubblico “processo”, dove ad essere messo sotto accusa è niente meno che il sistema giudiziario italiano.

Se la senatrice Maria Cantwell si è detta convinta che «l’anti-americanismo possa avere inquinato il processo» dal momento che «non esistevano prove sufficienti per spingere una giuria imparziale a concludere oltre ogni ragionevole dubbio che Amanda fosse colpevole», sono in molti oltreoceano a ritenere che il verdetto della corte di Perugia abbia evidenziato «una serie di difetti nel sistema di giustizia italiano», dal trattamento aggressivo dei poliziotti nei confronti dei sospettati al fatto che la giuria non sia stata tenuta in isolamento, consentendo così ai suoi membri di leggere gli articoli spesso scandalistici sulla vicenda.

Diversi esperti legali americani, infatti, hanno definito «oltraggioso» il fatto che la giuria non sia stata tenuta in isolamento considerando la «montagna di spazzatura» apparsa sui media in occasione del processo. Il gossip su Amanda (che oltreoceano viene descritta come una giovane innocente, ostaggio dei capricci dei giudici italiani) avrebbe condizionato il verdetto sulla ragazza, dipinta dalla stampa locale e dall’accusa come «promiscua e manipolatrice» e avrebbe messo in secondo piano la «totale mancanza di prove» contro cui i genitori della Knox sabato scorso si sono subito scagliati.

Il titolo di un articolo di Liz Robbins apparso qualche giorno fa sul New York Times esprime bene i sentimenti dell’opinione pubblica statunitense nei confronti della vicenda, parlando di Amanda come di un’americana intrappolata «negli ingranaggi della giustizia italiana». Una macchina dai meccanismi incomprensibili, che secondo il giurista George P. Fletcher non ha «adottato correttamente» quelli del sistema americano.

Secondo il professore della Columbia University quanto accaduto a Perugia sabato scorso «non è un’espressione di anti-americanismo, bensì uno scandalo di prim’ordine». Oltre alla composizione e all’influenzabilità della giuria, il docente critica le argomentazioni dell’accusa italiana, che avrebbe utilizzato come “prove” anche il carattere e le abitudini sessuali dell’imputata, da lui ritenuti irrilevanti.

L’unico elemento del «kafkiano» iter dibattimentale italiano che potrebbe giocare in favore di Amanda – secondo gli esperti legali interpellati dalla reporter del New York Times Rachel Donadio – è l’appello, che al contrario di quanto avviene negli Stati Uniti, su richiesta dei difensori può prevedere il riesame dell’intero caso, prova per prova.

Inutile aggiungere che tutti i media americani si aspettano di vedere rovesciata in secondo grado la sentenza che ha visto condannare “Foxy Knoxy” a 26 anni di carcere.

Il Dipartimento di Stato ha detto oggi di “non avere alcuna indicazione” che il processo che ha portato a Perugia alla condanna di Amanda Knox potesse presentare irregolarità. «Non abbiamo alcuna indicazione che la legge italiana non sia stata seguita», ha affermato il portavoce del dipartimento di stato Ian Kelly rispondendo ad una domanda. Il portavoce ha definito «giusto, aperto e trasparente» il sistema giudiziario italiano.

«Il governo italiano ha autorizzato il nostro personale consolare ad assistere al processo – ha detto Kelly – Abbiano inoltre potuto visitare periodicamente Amanda Knox e continueremo ad avere questo ruolo di verifica e sostegno». La senatrice dello stato di Washington Maria Cantwell (dove abita la famiglia Knox) ha criticato il verdetto puntando l’indice contro il sistema giudiziario italiano e accusando il verdetto di essere un riflesso dell’ ‘anti-americanismo’ esistente nel paese. Il portavoce ha detto che il segretario di stato Hillary Clinton non avrà problemi a ricevere in tempi brevi la senatrice, come chiesto dalla parlamentare subito dopo il verdetto che ha visto la condanna della ragazza americana Amanda Knox a 25 anni di prigione per l’omicidio di Meredith Kercher.

Il segretario di stato Hillary Clinton ha detto lunedì a Washington che il personale dell’ ambasciata Usa in Italia continuerà a seguire da vicino il caso di Amanda Knox. «Il nostro personale consolare è stato in contatto periodico con lei e con la sua famiglia – ha detto la Clinton – Noi intendiamo portare avanti questo sostegno, che fa parte del tipo di assistenza che noi forniamo ai cittadini americani all’estero».

«Per quanto penso di avere compreso – ha aggiunto la Clinton – vi saranno degli appelli e noi continueremo a seguire la vicenda. Sono sicuramente pronta a incontrare qualsiasi persona che voglia parlare di questa vicenda», ha aggiunto riferendosi alla intenzione della senatrice dello stato di Washington Maria Cantwell di discutere col segretario di stato il caso di Amanda. La senatrice, che rappresenta lo stato dove vive la famiglia di Amanda, aveva definito ingiusto il verdetto e parlato di anti-americanismo.