Milano: la nonna lo rimprovera, lui la sgozza. Poi tenta il suicidio

Pubblicato il 17 Agosto 2011 - 08:40 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Una sera di follia a Milano e’ costata la vita a un’anziana donna, Vincenzina Roberto, di 79 anni, uccisa a coltellate dal nipote, Gianluca Calvi di 29 anni, che ha poi tentato di suicidarsi lanciandosi dal terzo piano dello stabile in cui viveva con la nonna e con i genitori, una palazzina popolare in via Brioschi.  La nonna è stata sgozzata per un rimprovero.

Da una prima ricostruzione degli investigatori, nonna e nipote intorno alle 19.30 avrebbero avuto una lite, cominciata in cucina, per un rimprovero fatto dall’anziana all’uomo, che non ha precedenti ma che era in cura da uno psicologo per problemi d’insonnia dovuti a una tossicodipendenza conclusa nel 2007. La lite e’ velocemente trascesa, l’uomo ha preso un lungo coltello seghettato, ha inseguito la nonna e l’ha sgozzata in camera da letto, dove e’ stata trovata in una pozza di sangue. Il cadavere era praticamente dissanguato.

Poi lui si è gettato dalla finestra. I soccorritori hanno trasferiscono il giovane all’ospedale Niguarda, dove è stato subito operato per una frattura al bacino. Gianluca Calvi si trova in coma farmacologico. Secondo quanto si e’ appreso ha riportato gravi fratture al bacino e alle costole, per ridurre le quali e’ stato sottoposto a due interventi chirurgici, ma non si troverebbe in pericolo di vita. A salvarlo, probabilmente, e’ stato il fatto che dopo essersi lanciato nel vuoto dall’appartamento, al terzo piano, e’ caduto su un’aiuola interna dello stabile, senza battere la testa. Appena riprendera’ conoscenza verra’ sentito dagli investigatori della Compagnia Porta Magenta dei carabinieri che indagano sulla vicenda.

Calvi, agente di vigilanza dell’Atm, era in cura presso il centro recupero tossicodipendenze del San Raffaele, ma solo a livello psicologico, non farmacologico, dal 2007. Secondo i genitori, che vivevano con lui e la nonna (la madre del papa’), rientrati precipitosamente dalle ferie, conduceva una vita normale e non era mai stato aggressivo. Alla base degli screzi con la donna, forse, la relazione con la fidanzata.Secondo le prime informazioni, ci sarebbe stato qualche dissapore familiare, in passato, ma nulla faceva presagire una tragedia di queste proporzioni, anche perche’ il presunto omicida viene descritto come un ragazzo tranquillo.

I genitori del 29enne erano partiti questa mattina per una breve vacanza: avvertiti dai carabinieri, sono subito rientrati a Milano. Sulla vicenda indagano i carabinieri.