Ministero dell’Interno cerca addetto stampa con esperienza. Che lavori gratis

Ministero dell'Interno cerca addetto stampa con esperienza. Che lavori gratis
Ministero dell’Interno cerca addetto stampa con esperienza. Che lavori gratis

MILANO – Il Ministero dell’Interno cerca un addetto stampa per i vigili del fuoco. Deve essere un giornalista professionista iscritto all’albo “con pluriennale e consolidata esperienza nell’ambito delle pubbliche istituzioni”. Lo stipendio? Nessuno. Lavorerà gratis.

Il bando è stato pubblicato sullo stesso sito dei vigili del fuoco ed è chiarissimo: si tratta di una “Procedura comparativa per il conferimento a titolo gratuito di incarico di prestazione di lavoro autonomo occasionale per lo svolgimento delle attività di comunicazione per il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile”.

Il bando ha dell’incredibile non tanto per il suo contenuto (i giornalisti, ma non sono loro, ormai hanno spesso a che fare con offerte di lavoro a titolo gratuito o quasi) ma per la fonte da cui proviene, statale. Di quello stesso Stato la cui Costituzione chiarisce che il lavoro deve essere retribuito, e retribuito (almeno in teoria) con uno stipendio “sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Si potrà obiettare che sono molte le aziende che offrono stage gratuiti. Ma uno stage si fa durante la formazione, non lo si può offrire a qualcuno che, come richiede lo stesso bando, deve non solo essere iscritto all’albo dei giornalisti professionisti, ma deve anche avere una “esperienza lavorativa documentabile di almeno 3 ( tre) anni nel settore della comunicazione e dell’informazione maturata nell’ambito della Comunicazione istituzionale presso le Pubbliche amministrazioni e/o presso questa Amministrazione”.

Nello stesso bando segue, per chi non avesse ancora capito, un elenco dettagliato di tutti i compiti che dovranno essere svolti dal giornalista che si offrirà per l’incarico. Che non è retribuito, ma non è neppure volontariato, secondo gli estensori, bensì “lavoro”. Rigorosamente gratuito.

 

 

 

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