Mostro di Firenze, brucia la tenda dove vive il testimone del primo omicidio

Pubblicato il 16 Giugno 2010 - 16:41| Aggiornato il 17 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

E’ sopravvissuto all’omicidio della madre e del suo amante, stava per morire mentre dormiva in una tenda, dove adesso vive, che ha preso fuoco, ai margini di una struttura occupata a sud di Firenze. E’ la storia di Natale Mele, oggi un senza fissa dimora di circa 50 anni, 42 anni fa testimone, o sopravvissuto, di quello che diventerà il primo delitto del Mostro, compiuto il 21 agosto del 1968.

La scorsa notte, carabinieri e vigili del fuoco sono intervenuti nel parco di San Salvi, per domare le fiamme, provocate da una candela, che hanno avvolto la tenda montata sotto una tettoia. Dentro c’erano lui e una donna, una siciliana di 46 anni. Illesa lei, illeso Natale.

Come quel 21 agosto del 1968, quando, ‘Natalino’, sei anni e mezzo, dormiva sul sedile posteriore dell’Alfa Romeo parcheggiata a Castelletti, nelle campagne di Signa, dove la madre, Barbara Locci, e l’amante, Antonio Lo Bianco stavano amoreggiando, e sobbalzò per gli spari di una calibro 22.

Natalino scalzo e impaurito, dopo il duplice omicidio fu prelevato dalla macchina e accompagnato da una persona, rimasta ignota, alla prima casa vicina e lì chiese aiuto. Per quel delitto fu dapprima sospettato il padre di Natale, Stefano Mele, morto nel 1995, che prima negò, poi confessò, e successivamente ritrattò di nuovo, indicando come autori del delitto alcuni sardi, come lui, amanti della moglie. Poi la stessa calibro 22 ucciderà altre sette volte e anche il delitto del ’68 sara’ attribuito al ‘Mostro’.