Nazzareno Feliciani, da vigile fuoco eroe di Onna ad arresto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2016 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA
Nazzareno Feliciani, da vigile fuoco eroe di Onna ad arresto

Nazzareno Feliciani, da vigile fuoco eroe di Onna ad arresto

L’AQUILA – Nazzareno Feliciani, il vigile del fuoco eroe di Onna che per primo arrivò sul luogo del terremoto il 6 aprile del 2009, è tra gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti per il rilascio di certificati della prevenzione antincendi. Feliciani è stato arrestato il 23 febbraio insieme a Giovanni Amendolagine, uno dei tecnici più conosciuti del comando di Torino, Pasquale Boggeri e Antonio Esposito nell’operazione condotta ai carabinieri è scattata nelle province di Torino, Milano e Roma, su ordine di custodia cautelare del gip del capoluogo piemontese.

Il quotidiano Il Centro scrive che tra gli arrestati per le presunte mazzette c’è anche Feliciani, ora ai domiciliari. Il vigile del fuoco è noto alla cronaca per essere stato il capo di una squadra di 18 uomini che per primi portarono i soccorsi nel comune di Onna, dove per il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009 morirono 40 persone tra le macerie:

“L’indagine, avviata nel 2014 e scaturita da una segnalazione del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Torino, ha dimostrato una serie di episodi di natura corruttiva tra imprenditori, professionisti e pubblici ufficiali dei vigili del fuoco per il rilascio delle autorizzazioni e/o certificazioni inerenti alla prevenzione degli incendi. I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Torino che questa matitna hanno eseguito otto misure di custodia cautelare nei confronti di tre vigili del fuoco e cinque tra professionisti e imprenditori. Gli arresti sono stati fatti nelle province di Torino, Milano e Roma.  L’accusa per tutti è corruzione in concorso.

Feliciani, attualmente in servizio al comando provinciale di Roma, si trova ora agli arresti domiciliari. Anche di fronte al suo nome i vigili del fuoco, che nel 2014 hanno fatto scattare l’inchiesta dei carabinieri di Torino, non hanno esitato un solo attimo a far partire gli accertamenti. «Onore a loro, che sono stati estremamente collaborativi e attenti anche in una situazione così delicata», ha ribadito in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri di Torino, colonnello Arturo Guarino”.