‘Ndrangheta: 27 arresti, sgominate due cosche nel Reggino

Pubblicato il 13 Gennaio 2010 - 11:39 OLTRE 6 MESI FA

Ventisette arresti nel Reggino per associazione a delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione e traffico di armi e stupefacenti: gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione “Nuovo potere”.

Le persone destinatarie dei provvedimenti restrittivi appartengono, secondo gli inquirenti,  alle cosche Zavettieri e Pangallo-Maesano-Favasuli che hanno la loro zona d’influenza nei territori di Roccaforte del Greco e Roghudi.

Le indagini hanno preso spunto dal tentato omicidio, avvenuto l’8 aprile del 2004, di Teodoro Spanò, di 52 anni, legato alla cosca Pangallo-Maesano-Favasuli. Spanò si salvò grazie all’intervento di una pattuglia dei carabinieri. Il 28 settembre successivo fu ucciso Antonino Pangallo, personaggio di spicco dell’omonima cosca criminale.

Dai due episodi hanno preso avvio le indagini, che hanno portato all’accertamento delle presunte responsabilità delle due cosche e della loro vasta attività criminale. Tra i due gruppi, in precedenza c’era stata una “guerra”, conclusa nel 1998, che aveva provocato 50 morti (la cosiddetta faida di Roghudi) e conclusasi grazie all’intervento del boss Giuseppe Morabito, capo dell’omonima cosca di Africo Nuovo, detto ‘u Tiradrittu. Due delle 27 ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite nelle province di Verbano e Massa Carrara.