“Non è un infarto, è solo Covid” e viene dimessa dall’ospedale. 68enne muore dopo due ore

Una donna di 68 anni è morta lo scorso 11 luglio due ore dopo essere stata dimessa dall'ospedale di Formia. Ecco la denuncia dei familiari.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Luglio 2022 - 17:14 OLTRE 6 MESI FA
"Non è un infarto, è solo Covid" e viene dimessa dall'ospedale. 68enne muore dopo due ore

“Non è un infarto, è solo Covid” e viene dimessa dall’ospedale. 68enne muore dopo due ore (foto d’archivio Ansa)

Era arrivata al Pronto Soccorso con dolori al petto e al braccio sinistro. Ma dall’ospedale era stata dimessa perché quel dolore, a detta dei medici, non era un infarto ma Covid. Una donna di 68 anni è morta lo scorso 11 luglio due ore dopo essere stata dimessa dall’ospedale di Formia.

La denuncia dei familiari

Arrivata intorno alle 8 del mattino, accompagnata dal marito, la donna è stata sottoposta ad una serie di esami da cui non sarebbe emerso nulla di preoccupante. Disposta anche una radiografia al torace e, come da prassi, al tampone naso faringeo Covid, che però risulta positivo. Per i dottori che la visitano i dolori sono legati al virus e, a detta dei denuncianti, i sanitari non indagano su una eventuale natura cardiaca dei sintomi accusati dalla paziente. Alle 9,30 la donna viene dimessa dal Pronto Soccorso con la diagnosi di “dolore torace in Covid positiva”. I medici le prescrivono la classica terapia farmacologia in caso di contagio (Fluimucil e Toradol) e, ovviamente, le impongono l’isolamento fiduciario domiciliare.

La coppia torna a casa, il marito va in farmacia per acquistare i farmaci prescritti e fa appena a tempo a rientrare e somministrare alla moglie le prime gocce di uno dei medicinali, che quest’ultima crolla priva di vita a terra.

Immediato l’allarme al 118, accorrono gli operatori dello stesso Pronto Soccorso di Formia, che al loro arrivo la trovano già priva di battito cardiaco e respiro: tentano di rianimarla con tutte manovre possibili, invano. Alle 11.31 viene constatata la morte.

I familiari dopo alcuni giorni hanno deciso di presentare una denuncia. Il marito e i figli della donna sollecitano gli inquirenti ad accertare se siano “ravvisabili responsabilità da parte dei sanitari dell’ospedale di Formia per l’errata diagnosi e per quelle dimissioni rivelatesi, con il senno di poi, quanto meno affrettate”. Su quanto avvenuto la Direzione regionale Salute ha disposto un audit clinico per chiarire tutti i protocolli adottati.