Nuova perizia sul pc di Stasi: “Salvava ogni 2 minuti la sua tesi, non è lui l’assassino”

Pubblicato il 10 Ottobre 2009 - 19:12 OLTRE 6 MESI FA

La perizia informatica depositata a Vigevano oggi smonta l’ipotesi dell’accusa e dà ancora ragione ad Alberto Stasi. In linea con le altre due, una medico-legale e l’altra chimico-sperimentale consegnate nelle scorse settimane, la relazione di Roberto Porta e Daniele Occhetti, esperti informatici di Torino nominati dal gup Stefano Vitelli nell’ambito del processo con rito abbreviato in cui Stasi è imputato dell’omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi, ha confermato l’alibi del giovane.

Dal suo pc “irrimediabilmente compromesso” dalle operazioni effettuate dai carabinieri nei giorni successivi il delitto, sono però riusciti insieme ai consulenti delle parti a estrapolare dati rilevanti: hanno dimostrato che Alberto la mattina dell’assassinio, il 13 agosto del 2007, aprì il pc alle 9.35 e, dopo aver visionato foto erotiche, ha lavorato alla sua tesi fino alle 12.20. Inoltre, i periti del giudice avrebbero mostrato che i molti accessi dei carabinieri al computer, nei giorni dopo il delitto, avrebbero compromesso la fonte di prove. Ogni due minuti Alberto Stasi, accusato del delitto della fidanzata Chiara Poggi, salvava la sua tesi di laurea.

Quasi un’ossessione, ma proprio quest’azione di salvataggio rende l’unico imputato dell’omicidio di Garlasco sempre più destinato all’assoluzione. Insomma, una conferma, a quanto pare, definitiva sul suo alibi.