Omofobia, associazione di gay europea a Monti: "Subito provvedimenti"

Pubblicato il 26 Giugno 2012 - 11:08 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dopo i recenti casi di aggressioni omofobe a Roma, Ilga-Europe, associazione internazionale di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali ha deciso di scrivere al presidente del Consiglio Mario Monti, ai presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani, e al prefetto di Roma Cirillo e all'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), per esprimere preoccupazione per "l'allarmante livello raggiunto da omofobia e transfobia in Italia, la quale è evidentemente una sorvegliata speciale in Europa".

Ilga-Europe fa notare che l'Italia è tenuta a prevenire i crimini d'odio e a combattere le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere dalla Decisione 9/09 del dicembre 2009 del Consiglio ministeriale dell'Osce e dalla Raccomandazione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. Sottolinea inoltre che il diritto a vivere liberi dalla discriminazione e di venire protetti dalla violenza, inclusa quella motivata dall'odio, è riconosciuto da numerosi trattati internazionali ed europei siglati dall'Italia e quindi vincolanti. Anche la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha recentemente stabilito che "la discriminazione basata sull'orientamento sessuale è altrettanto grave di quella basata sulla razza, l'origine etnica o il colore della pelle".

Nella lettera si chiede pertanto esplicitamente l'estensione della legge Mancino del 1993, in modo da prevedere un'aggravante anche per tutte le violenze, minacce di violenza e incitamenti alla violenza basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere. Omofobia e transfobia, sottolinea Ilga, sono considerate aggravanti di reati già in 16 paesi dell'Ue.

La lettera chiede inoltre che i dati sui crimini d'odio siano raccolti, archiviati e pubblicizzati e sottolinea l'importanza di costruire un rapporto di fiducia tra le forze dell'ordine e la comunità lgbt (lesbica, gay, bisessuale, transessuale) anche con una formazione ad hoc delle forze di pubblica sicurezza.