Pamela Mastropietro, i sospetti: le baby squillo, la mafia nigeriana, gli sms fantasma con Luca Traini…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Aprile 2018 - 08:15 OLTRE 6 MESI FA
Pamela Mastropietro, i sospetti: le baby squillo, la mafia nigeriana, i messaggi con Luca Traini...

Pamela Mastropietro, i sospetti: le baby squillo, la mafia nigeriana, i messaggi con Luca Traini…

MACERATA – C’è un giro di prostituzione minorile dietro alla morte di Pamela Mastropietro? Un sospetto avanzato in una trasmissione televisiva che lede la memoria della povera ragazza ma che pur va registrato, non senza cautele e doveroso scetticismo.

Tutte le notizie di Blitzquotidiano in questa App per Android. Scaricatela qui

Tutte le notizie di Ladyblitz in questa App per Android. Scaricatela qui

Secondo le accuse di un presunto testimone citato dalla Rai, insospettabili della buona borghesia di Macerata sarebbero coinvolti in giro di festini a luci rosse con ragazze minorenni. Giro di festini gestito da immigrati clandestini, soprattutto nigeriani. Nigeriani che agganciavano le minorenni grazie alla droga. E in questo quadro si potrebbe inserire l’omicidio di Pamela Mastropietro.

La giornalista di Rai News 24 Angela Caponnetto ha raccolto la testimonianza di una ragazza che tra le lacrime denuncia: “Esiste un sistema Macerata. Droga e prostituzione minorile per alimentare un giro di festini a luci rosse in cui sono coinvolti personaggi bene della città”. Denuncia però di fatto anonima.

Selvaggia – questo il nome di fantasia della donna, ripresa di schiena e con la voce camuffata – testimonia: “Mi sono decisa a parlare perché mi ritrovo nella tragica storia di Pamela, anche lei come me era una ragazza sola.

Il suo fidanzato l’ha portata, dopo averla stordita con la droga, in un casolare dove più volte ha incontrato molti uomini. Questo casolare potrebbe essere una villa nella frazione Sant’Egidio di Montecassiano, hinterland di Macerata. “Lì ad aspettarmi c’erano personaggi facoltosi, ho riconosciuto anche tre poliziotti, un avvocato, tanti dell’ alta borghesia di Macerata. Davanti alla villa erano parcheggiate Bmw, Mercedes, Maserati.

Questa storia risale a 10 anni fa, dice la testimone “ma è stata insabbiata”. Ricostruendola si scopre che i genitori di Selvaggia fecero un esposto alla Procura della Repubblica a nome della figlia allora minorenne. Ma il fascicolo per un anno scomparve. Poi fu archiviato dal Gip.

Ma oggi, dice Selvaggia: “Basta tacere, dopo quello che è successo a Pamela e che poteva succedere a me, bisogna che queste cose vengano fuori”. A Macerata, secondo Selvaggia, c’è un clima di omertà alimentato da ricatti incrociati.

Proprio nei pressi della stazione, dove è stata filmata Pamela Mastropietro, avverrebbero secondo la denuncia gli incontri tra le prostitute e i clienti. Più volte in città è stata segnalata la presenza di esponenti del Black Axe – l’Ascia Nera, una delle più feroci organizzazioni della mafia nigeriana.

Questo il racconto dell’anonima ragazza, un racconto che potrebbe narrare una storia personale in qualche modo parallela a quella di Pamela, ma potrebbe anche con tutta probabilità essere un modo di romanzare una triste e squallida brutta storia con un pessimo fidanzato. Troppo facile e quasi da copione ormai ovunque in voga è l’accenno ad una “cupola” maceratese in cui ogni potere converge e tutto copre.

Poi c’è chi la butta in politica, come racconta Carlo Cambi per “La Verità” che mette sotto accusa il Gus.

Al Gus arrivano da Prefettura e Comune  appalti milionari per ospitare profughi in una città e in una provincia che hanno già un numero rilevantissimo di migranti. Peraltro il Gus è la Onlus che si è occupata anche dell’ accoglienza di Innocent Oseghale, il principale accusato del delitto Mastropietro.

Riesumati anche i presunti sms tra Pamela e Luca Traini, il cacciatore di neri. Dopo il radi di Traini pistola alla mano a sparar negri ci fu chi disse che era vendetta, vendetta personale, una sorta di vendetta anche d’amore. Lo dissero politici per così dire di territorio. Mai una cosa del genere fu detta o avallata da magistrati o poliziotti. Ma Carlo Cambi riesuma la storia e scrive che nell’inchiesta “ci sarebbero” ovviamente al condizionale almeno 45 sms scambiati fra Pamela e Luca.

Dunque, sommando: un giro di prostituzione minorile per gente bene, coperto e occultato dalla Cupola delle istituzioni omertose, organizzato dalla feroce mafia nigeriana, raccontato da una ragazza indotta però ad occasionale prostituzione dall’italianissimo fidanzato e Luca Traini in rapporti e relazione con la povera Pamela. Quindi Luca Traini che spinge Pamela a prostituirsi? A queste e ad analoghe assurdità si arriva quando si è in fregola incontrollata di notizie (si fa per dire) per così dire…eccitanti.