Reggia di Caserta, il fioraio a cavalcioni sul leone. Matrimoni a 30mila euro, ne vale la pena?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Gennaio 2018 - 09:45 OLTRE 6 MESI FA
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Reggia di Caserta, il fioraio a cavalcioni sul leone: matrimoni a 30mila euro, ne vale la pena?

ROMA – Reggia di Caserta, il fioraio a cavalcioni sul leone. Matrimoni a 30mila euro, ne vale la pena? Un fioraio a cavalcioni sul leone posto sul grande scalone che conduce agli Appartamenti Storici, intento ad addobbare la struttura di fiori bianchi. E’ la foto che fa discutere e che fa il giro del web – come riferiscono organi di stampa – scattata all’interno della Reggia di Caserta: si riferisce ai preparativi di un banchetto nuziale celebrato nel sito monumentale già al centro di polemiche. Il matrimonio in questione è quello di Angela Ammaturo, ad del marchio di moda Frankie Morello.

La foto dell’addobbatore in piedi sul cavallo ha attirato l’attenzione del popolo social con una lunga scia di prese di posizione. C’è chi giudica la scena orribile, chi una “grande pacchianata”, chi si limita a ricordare che tutti i turisti salgono sui due leoni in cima allo scalone per farsi foto, “e nessuno si è mai scandalizzato”, chi fa i complimenti al manager bolognese, Mauro Felicori, cui viene riconosciuto il lavoro di rilancio della Reggia e lo incita ad andare avanti.

E chi chiede il tariffario per celebrare eventi nella Reggia. Già subito dopo il matrimonio che ha fatto incassare alla Reggia 30 mila euro per una serata, Felicori si era chiesto “perché scandalizzarsi pregiudizialmente?”, spiegando che “quanto incassato verrà usato per fini culturali”. Dopo la nuova bufera sulla foto dell’addobbatore, il direttore del monumento patrimonio dell’Unesco afferma sul suo profilo social: “Fin da bambino, e ancora oggi, quando vedo una chiesa aperta, entro e mi godo il silenzio e la bellezza di questi spazi alti; da quando vivo al Sud trovo spesso le chiese piene di fiori preparati per una cerimonia, e mi esaltano i profumi, i colori, l’attesa che già si percepisce di una gioia collettiva; ecco perché ho autorizzato l’infiorata dello scalone in occasione del recente matrimonio, ho pensato che non dispiacesse ai visitatori, anzi; per il resto la festa non si è svolta negli appartamenti museali, ma negli spazi destinati agli eventi, come tanti altri congressi che nessuno ha notato”.

In effetti la Sala Romanelli, “affittata” per il matrimonio, che non fa parte delle stanze museali, viene spesso utilizzata per eventi, come convegni, congressi, cui seguono banchetti o serate di gala spesso anche con un numero di invitati di gran lunga superiore a quelli del matrimonio, che erano 250.