Pasqua e Pasquetta in zona rossa: poi davvero si riapre con questi numeri di morti e terapie intensive? O si imita la Germania?

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 24 Marzo 2021 - 10:11 OLTRE 6 MESI FA
Pasqua in zona rossa, poi davvero si riapre con questi numeri di morti e terapie intensive? O si imita la Germania?

Pasqua in zona rossa, poi davvero si riapre con questi numeri di morti e terapie intensive? O si imita la Germania? (Foto d’archivio Ansa)

Pasqua in zona rossa e poi? Poi si riapre (forse) o si rimane chiusi (forse). L’auspicio di molti (commercianti e mondo della scuola soprattutto) è che si riapra. Il timore di molti è che i numeri attuali non consentano di riaprire tutto. E molti guardano a come si stanno muovendo all’estero.

La Merkel ha reimposto alla Germania il lockdown duro, per esempio. Boris Johnson ha istituito super multe per chi prova a uscire dalla Gran Bretagna senza motivo. Ma è anche vero che sono due Paesi il cui benessere economico è lontano anni luce dalla situazione italiana. Quindi possono permettersi di ristorare o sostenere (che dir si voglia) le attività chiuse. Noi no.

Il Governo Draghi deve basarsi sui numeri dell’Italia, non su quello che succede in Italia. Soprattutto ora, con i confini sostanzialmente chiusi. E i numeri dell’Italia dicono che c’è un calo dei contagi. Però c’è un aumento dei morti e, soprattutto, un aumento dei ricoveri in terapia intensiva. Questo è il dato più allarmante. Ma attenzione. I dati delle terapie intensive di oggi sono relativi ai numeri di ieri. Cioè a prima che l’Italia fosse quasi tutta in zona rossa. Un dato che dovrebbe far riflettere.

Con le regioni praticamente chiuse fino a Pasqua, è probabile che anche la curva dei ricoveri in terapia intensiva sia destinata a calare. E, in qualche modo, gradualmente, prima o poi bisognerà ripartire. Soprattutto se la campagna vaccinale andrà avanti.

Coronavirus Italia: i numeri dei contagi, dei morti e dei ricoveri in terapia intensiva

La curva dei contagi da coronavirus in Italia sembra in lieve flessione negli ultimi giorni. Ma le vittime sono ancora tantissime: 551 nel bollettino del 23 marzo. Mai così tante dal 19 gennaio, quando furono 603.

I numeri giornalieri dell’epidemia parlano di quasi 19 mila casi, ma con un tasso di positività in calo al 5,6%. Se le vittime sono tantissime, preoccupano anche gli altri 317 ingressi in rianimazione e i +379 nei reparti ordinari. Il numero dei casi si sta livellando da 4 giorni, fanno notare gli esperti. La media dei casi la settimana scorsa era più alta. Il numero alto di decessi potrebbe essere dovuto a un accumulo di notifiche e la curva delle vittime è inferiore a quelle delle precedenti ondate. Merito dei vaccini, spiegano. Abbastanza da sperare in un miglioramento dopo Pasqua. 

Pasqua in zona rossa, poi forse si riapre gradualmente

Il governo valuta cambiamenti graduali delle misure dopo Pasqua. Il 6 aprile, il giorno dopo Pasquetta, scade il decreto legge che ha stabilito festività in zona rossa per tutti.

Intanto alcune Regioni in semi-lockdown sperano di avere una “finestra” in zona arancione prima di Pasqua. Lombardia e Lazio in testa, guardando al monitoraggio settimanale di venerdì. “Pensiamo che dopo la Pasqua la situazione migliorerà gradualmente – dice il ministro dell’Economia Daniele Franco -, e poi ci muoveremo con gradualità verso una situazione più normale a maggio e giugno: questo grazie alla disponibilità dei vaccini e all’aiuto che arriva dalla stagione più calda”.

Nuovo decreto dopo Pasqua: spostamenti e scuola al centro

E dovrebbe arrivare la prossima settimana il nuovo decreto legge con le misure anti-Covid. Tra i temi principali ci sono gli spostamenti, ma soprattutto la scuola. Che con la chiusura e la didattica a distanza sta mettendo a dura prova alunni e famiglie.

Diversi ministri invocano la riapertura in presenza anche in zona rossa, fino alla prima media. “Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire”, afferma il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ricordando di aver chiesto, anche in Consiglio dei ministri, che le scuole siano le prime a riaprire, quanto prima, in condizioni di sicurezza, “a partire dai più piccoli che devono essere i primi a poter tornare”.

“Valutare la riapertura in zona rossa almeno della scuola d’infanzia e della primaria”, ha chiesto il ministro delle Pari opportunità Elena Bonetti.

Chiusure e restrizioni anche dopo Pasqua: il fronte filo Germania

Tra i ministri c’è però chi invoca prudenza e invita a guardare alla stretta decisa proprio in queste ore in Germania. Germania che ha prorogato il lockdown duro fino al 18 aprile. Pur con meno contagi e meno morti dell’Italia (ma scuole e asili rimarranno aperti, al momento, con test-antigenici veloci due volte a settimana).

Tra le ipotesi che si fanno in queste ore c’è anche quella di una proroga delle misure oggi in vigore fino al 15 aprile, ma diverse fonti negano che sia plausibile.