Pippo Baudo al direttore di Avvenire: "Dovrei querelare ma perdono"

Pubblicato il 23 Dicembre 2011 - 14:02 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 23 DIC – ''Io dovrei querelare. Sono offeso ma, siccome e' Natale e sono cattolico, ho perdonato''. Pippo Baudo risponde così al direttore di 'Avvenire' Marco Tarquinio che sul suo giornale attacca oggi il presentatore e il ministro dell'ambiente Corrado Clini che ''certo non meritano stima'' e ''non spetta a me dire se meritino querele'' per avere detto che e' necessario che ''anche la Chiesa paghi l'Ici'', durante il concerto pro-alluvionati organizzato da Gino Paoli a Genova.

Nelle parole del direttore di Avvenire ''c'e molta improvvisazione, un carattere oltranzista. Questo gratuito patrocinio di Tarquinio e' eccessivo e nei termini non e' democratico ne' cattolico'' sottolinea Baudo. ''Ho fatto un discorso pulitissimo e rispettosissimo davanti a un pubblico martoriato dalle intemperie, a Genova. Ho fatto un intervento civilissimo come cittadino cattolico che da' l'8 per Mille alla Chiesa nella dichiarazione dei redditi'' spiega Baudo e aggiunge: ''sono il primo a ricordare i meriti della Chiesa per l'impegno nei confronti di chi soffre ma il problema Ici esiste ed e' delicato, tanto e' vero che il Cardinale Angelo Bagnasco, che e' una persona civile, ha detto 'parliamone'. Oggi il nostro e' un Paese laico. Il signor Mussolini fu costretto a firmare i Patti Lateranensi e lo fece per liquidare Azione Cattolica e Don Luigi Sturzo che subito dopo fu espulso e ando' negli Stati Uniti. Fu un mercimonio e oggi ci portiamo ancora dietro la conseguenza di quei patti. Oggi c'e' uno Stato che ha bisogno. Tutto un paese che ha bisogno''. ''La Chiesa – continua – ha una grande responsabilita' e sono convinto che la parte migliore della Chiesa sia responsabile, con in testa Bagnasco'' continua Baudo. E incalza: ''Non si scrive cosi'. I giornali cattolici, e Avvenire e' della Cei, sono espressione della massima autorita' ecclesiale. Bisogna stare attenti''. Purtroppo, secondo il presentatore, ''c'e' gente che non capisce piu' che cos'e' la democrazia. Sono finiti i regimi dittatoriali, esiste la discussione, i pareri discordi si mettono a confronto. Ora si condanna, ci si affaccia ad un pulpito per condannare. Non si puo' fare'' afferma Baudo che passera' il Natale con i suoi neo nipotini. E per l'anno prossimo dice: ''vediamo che cosa nasce all'interno della Rai. Andra' bene, basta vivere e avere il cervello fresco e indipendente. Bisogna avere – conclude – l'umilta' di correggersi, mai offendere e essere assolutisti''. .