ROMA – Finanzieri, poliziotti, carabinieri. Il 30% ha il doppio lavoro, un’occupazione in nero per arrotondare uno stipendio sempre più magro causa crisi. Lo dice a Libero Massimiliano Acerra, dirigente del sindacato di polizia Coisp: “Il 30 per cento dei dipendenti pubblici impiegati nelle forze dell’ordine hanno un doppio lavoro in nero. Parliamo di finanzieri, poliziotti, carabinieri, con una media di tre persone su dieci. Un esercito”. E continua:
“Non si arriva più a fine mese e bisogna in qualche modo arrotondare lo stipendio. Talvolta la percentuale raggiunge picchi del 50 per cento, e ci sono anche differenze tra Nord e Sud…”. Ci lasci indovinare, al Sud è più diffuso il doppio lavoro in nero. “Sbagliato, è il contrario, sebbene anche nel meridione sia un fenomeno massiccio. Sfatiamo un mito: al Sud le amministrazioni sono molto chiuse e così il dipendente è costretto a nascondere tutto, cosa che invece accade meno al Nord”. Significa che c’è ostentazione? “No, ma c’è maggiore comprensione. Nelle caserme le voci girano, tutti sanno tutto ma vige la regola della tolleranza. Anche dei capi. E quando salta fuori il caso, regna l’omertà”.