Racket di baby “prostituti” a Genova, coinvolti 5 ragazzi: “Voglio carne fresca”

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Aprile 2014 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA
Racket di baby "prostituti" a Genova, coinvolti 5 ragazzi

Racket di baby “prostituti” a Genova, coinvolti 5 ragazzi (foto Ansa)

GENOVA – La polizia postale avrebbe indagato venti persone tra i 40 e i 60 anni al termine di un‘inchiesta sulla prostituzione minorile maschile. Secondo quanto riferito dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, l’approccio avveniva su internet e gli incontri erano organizzati da due ex gigolò nella stanza di un motel definita dagli stessi indagati ‘lo scannatoio’.

Per tutti gli indagati è stata rubricata l’accusa di favoreggiamento della prostituzione minorile ma per un paio di loro potrebbe scattare anche la violenza sessuale. Dai messaggi in chat registrati dalla Polizia postale infatti emergerebbe almeno un episodio di violenza su un ragazzino minorenne. I baby ‘prostituti’ avrebbero dai 13 ai 17 anni.

Secondo la ricostruzione del Secolo XIX, il giro di prostituzione sarebbe nato da Badoo, un sociale network usato per nuovi incontri. Sul sito, uno dei ragazzini coinvolti, di origini romene, si è spacciato per maggiorenne ed è stato intercettato da due romeni, che lo hanno convinto ad incontrare altri uomini in cambio di qualche ricarica telefonica.

Ad un certo punto, le richieste si sono fatte più insistenti e il baby prostituto ha coinvolto altri ragazzini disponibili, creando così una vera e propria rete. Le accuse vanno dal favoreggiamento allo sfruttamento della prostituzione minorile.

Il pm, stando a quanto racconta il giornale genovese, ha raccolto elementi sufficienti a contestare il reato di violenza sessuale aggravata ad un paio di insospettabili. I due avrebbero infatti organizzato un incontro con un ragazzino, lo avrebbero fatto ubriacare per poi sottoporlo ad abusi.

In un altro caso, un genovese di 58 anni scriveva in chat di volere solo “carne fresca: quello dell’altra volta aveva i baffi”, si lamentava. In altri messaggi i clienti si riferivano esplicitamente alle preferenze sessuali e si informavano sul costo delle prestazioni.