Rapina nella casbah di Genova da africani e italiani uniti

di Mario Tafuri
Pubblicato il 19 Gennaio 2016 - 06:41 OLTRE 6 MESI FA
Rapina nella casbah di Genova da africani e italiani uniti

Genova, la chiesa di San Donato è bellissima, ha 900 anni e sorge su chiese e templi più antichi. Ma avventurarsi di notte da quelle parti può essere pericoloso

GENOVA – Rapina con botte e fratture alle 4 del mattino in una delle zone più malfamate di Genova. Protagonista e vittima un uomo di 32 anni, cui prima un africano ha sfilato dai jeans il telefonino, poi è stato riempito di botte, pugni e calci, rompendogli letteralmente la faccia, da un gruppo di italiani e stranieri che gli hanno rubato anche il portafoglio e lo hanno abbandonato a terra sanguinante.

La Polizia indaga su una vicenda dai contorni confusi, che risale alla notte fra venerdì e sabato. La Polizia, attraverso testimonianze e riprese delle telecamere di sorveglianza spera di risalire agli aggressori.

Non si capisce bene cosa ci facesse quel giovane a quell’ora in quella zona, una delle più antiche e degradate di Genova, distante vari chilometri da casa sua, a Sestri Ponente, sulla riviera a ovest. Forse aveva finito un turno di lavoro in un ristorante oppure era stato a trovare qualcuno o aveva fatto le ore piccole in un locale e si è perso in quella specie di casbah mentre cercava di raggiungere piazza Caricamento, lì vicino, dove si trova il capolinea dei tram per la periferia occidentale. Nessun genovese in possesso di un briciolo di prudenza, se non per insormontabile necessiva, avrebbe mai il coraggio di avventurarcisi.

Genova Today fornisce il nome del giovanotto, Alessandro Dapei, il sorannome, “Dappe” e precisa che si tratta di un ragazzo molto conosciuto nel suo quartiere di residenza, Sestri Ponente. Il Secolo XIX è molto laconico sulla identità del rapinato, non dà indicazioni ma solo l’età, 32 anni. Per il resto le due notizie si assomigliano molto.

Per Genova Today è stata una
“notte da incubo per Alessandro Dapei, rapinato e massacrato dal branco in pieno centro storico, a due passi dalla movida”.

Facevano da sfondo alla rapina le case millenarie dei vicoli tra piazza San DOnato e Vico Bisoctti. Erano appena passate le 4 del mattino. Dapei è stato seguito da un uomo di origini nordafricane che lo ha raggiunto, gli si è messo addosso e

“gli ha sfilato lo smartphone dai pantaloni”.

Poi è fuggito. Dapei lo ha inseguito per recuperare il telefono, ma dopo pochi metri

“è stato accerchiato da un gruppo di stranieri e italiani che lo hanno massacrato a calci e pugni prima di sfilargli il portafoglio e darsi alla fuga”.

Qualcuno ha dato l’allarme, è arrivata una ambulanza e Dapei è stato accompagnato d’urgenza all’ ospedale Galliera. I medici lo hanno visitato e hanno riscontrato la frattura di un’orbita e diverse altre ferite, per un totale di 40 giorni di prognosi.

La cronaca del Secolo XIX parla di “notte di paura” e ripete la storia, Dapei è

“stato rapinato e picchiato da un gruppo di stranieri e italiani dopo le 4, fra piazza San Donato e vico Biscotti, a due passi da piazza delle Erbe.

“L’uomo, 32 anni e di Sestri Ponente, è stato preso a calci e pugni: ha subito una frattura facciale, la prognosi è di 40 giorni. I rapinatori gli hanno portato via telefonino e portafoglio.

“La vittima, quando si è visto sfilare il telefonino dai jeans ha provato a rincorrere il rapinatore. Ma è stato circondato da altri della gang che lo hanno picchiato e derubato. Poi il branco è fuggito”.