Renato Schifani, archiviata inchiesta per mafia a Palermo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Ottobre 2014 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA
Renato Schifani, archiviata inchiesta per mafia a Palermo

Renato Schifani (Foto LaPresse)

PALERMO – Renato Schifani non sarà indagato per mafia a Palermo. Il gip Vittorio Anania ha archiviato l’inchiesta contro l’ex presidente del Senato depositando le motivazioni la mattina del 28 ottobre.

Cadono dunque le accuse di concorso in associazione mafiosa, dato che i contatti di Schifani con gli ambienti mafiosi, scrive nella motivazione il gip, riguardavano la sua attività di avvocato e non di politico.

Lo confermano le motivazioni dell’archiviazione del Gip Vittorio Anania che ha accolto le richieste in tal senso dei pm Paolo Guido e Nino Di Matteo. Caso chiuso dunque, stando alle motivazioni del gip in cui si legge che

“sono emerse talune relazioni con personaggi inseriti nell’ambiente mafioso o vicini a detto ambiente, nel periodo in cui lo Schifani era attivamente impegnato nella sua attività di legale, civilista, e di esperto in diritto amministrativo”.

Ma si tratta di relazioni che riguardano l’esercizio della professione forense e che non valgono

“per sostenere un’accusa in giudizio, tanto più che, a prescindere dalla consapevolezza dell’indagato sull’effettiva caratura mafiosa dei suoi interlocutori, tali condotte si collocano perlopiù in un periodo ormai lontano nel tempo (primi degli anni ’90). Fatti per i quali opererebbe in ogni caso la prescrizione, in assenza di successive e più aggiornate emergenze, che possano valere ad attualizzare il significato di azioni e comportamenti astrattamente riconducibili al reato”.

Risultate prive di riscontro poi le accuse del pentito di Villabate, Francesco Campanella, circa la

“manipolazione del piano regolatore del paese a favore di esponenti mafiosi come Antonino Mandalà e il figlio Nicola”.

Schifani si era occupato di quella materia come esperto di diritto amministrativo. Non hanno inoltre alcun valore le affermazioni di Totò Riina, intercettate in carcere (“È una mente… il paese di lui era mandamento nostro”). E infine lo stesso costruttore e testimone di giustizia Innocenzo Lo Sicco dice che la consulenza di Schifani su alcuni palazzi da lui realizzati era “assolutamente legale”.