Riempie la casa di ‘cimici’ per “tenere a bada” la moglie. Denunciato per stalking

L’uomo usava tecniche da investigatore per scoprire se la donna lo tradiva:anche in bagno e sotto il letto piazzati i dispositivi di ascolto

La gelosia è una brutta bestia, si sa. Ne sa qualcosa una donna quarantenne di Genova, assediata dai controlli continui e invadenti da parte del marito da cui aveva intenzione di separarsi. L’uomo, un imprenditore di 55 anni che non riusciva a sopportare l’idea, si è prodigato nel mettere in atto tecniche da vero e proprio investigatore pur di sapere se e con chi la moglie avesse altre relazioni. Ha così disseminato ogni camera dell’appartamento (compreso il bagno) nel quale i due convivevano, di ‘cimici’ del tipo in uso alle forze di polizia, non mancando nemmeno di nascondersi sotto il letto.

La donna, esasperata dalle continue intrusioni, ha quindi deciso di rivolgersi ai carabinieri, dalle cui indagini, è emerso che l’uomo si serviva di alcuni investigatori privati oltre ad essersi iscritto ad un corso che lei stava frequentando e che nulla aveva a che fare con il suo lavoro.

Alla fine il gelosissimo imprenditore genovese si è “guadagnato” l’accusa di stalking, il conseguente allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna. L’uomo è stato denunciato in stato di libertà per atti persecutori, sottrazione di corrispondenza, diffamazione e ingiurie.

Daniele Serio*

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